MONICA ROSSI
Cronaca

Pievani difende il bosco di Ospizio: "Abbatterlo è una vera assurdità. E vicino c’è pure un asilo comunale"

Il noto filosofo parla a sorpresa del caso del momento al Valli durante la lectio alle ’Giornate della Laicità’ "Prima di venire a teatro, sono andato a vedere di persona. È una bellissima area verde di biodiversità".

Pievani difende  il bosco di Ospizio: "Abbatterlo è una vera assurdità. E vicino c’è pure un asilo comunale"

Il noto filosofo parla a sorpresa del caso del momento al Valli durante la lectio alle ’Giornate della Laicità’ "Prima di venire a teatro, sono andato a vedere di persona. È una bellissima area verde di biodiversità".

"Prima di venire qui a teatro sono voluto andare a visitare il bosco urbano di Ospizio: è un’area preziosa che non mi aspettavo di trovare". Il filosofo e professore universitario Telmo Pievani, è stato ospite ieri mattina al teatro Valli nella rassegna ’Finalmente Domenica‘ in collaborazione con la "Giornate della Laicità". Spiazzando tutti i presenti, organizzatori compresi, rispondendo alla prima domanda del pubblico sul rapporto tra pubblico e privato, tra cittadini e Comune, rispetto alle scelte che continuano ad essere fatte, rispetto anche e soprattutto alla distruzione in atto del del bosco urbano di Ospizio, non solo ha detto di sapere chi quale bosco si stava parlando ma di essere ‘fresco’ di visita. "Avevo avuto notizia di questa situazione, mi avevano informato", ha spiegato al pubblico accorso numerosissimo nonostante il freddo pungente della mattinata, "così ho chiesto a chi mi ha accompagnato di arrivare un po’ prima, perché parlare di cose soltanto avendo visto delle foto aeree o avendo letto i documenti non mi piace. Volevo vedere con i miei occhi".

Applausi scroscianti, mentre veniva srotolato uno striscione che recita "Di chi è questo bosco?" a fianco del palco da parte degli attivisti del comitato di Ospizio che da tempo sta raccogliendo firme contro il progetto di realizzazione del nuovo centro commerciale Conad, una Casa della Salute, la nuova biblioteca decentrata e un nuovo polo sociale e territoriale. A scapito di un bosco 154 alberi che verrà abbattuto, con buona pace del cambiamento climatico. L’incontro letterario del professore dal titolo: "Si salvi chi sa. Attivismo politico e scienza alleati contro il cambiamento climatico" è apparsa a tutti una cornice ideale, creata apposta per far emergere quante contraddizioni esistono tra il cercare di contrastare il cambiamento climatico mettendo in campo buone pratiche e certe decisioni che cadono irreversibilmente dall’alto e che vanno nell’esatto senso opposto di marcia.

"Mi ero fatto un’idea sbagliata della situazione e, anche per questo motivo, è stato giusto andare di persona a vederlo – ha continuato il professore – perché quando ho letto i dati dell’area di 31 mila metri quadrati, in realtà non è così scontato visualizzare ‘solo’ 150 alberi. Nel senso che uno pensa: ’vabbè sarà un boschetto’ e invece sono distribuiti in modo ordinato, sono alberi già cresciuti, grandi, sono un’area molto bella con un prato bellissimo. Ritengo che non ci sia discussione su di un contesto come questo: assurdo abbatterli, anche se dicono che ne ripianteranno alcune centinaia, perché ora abbiamo alberi grandi che stanno aiutando la cattura di carbonio, la biodiversità, gli insetti impollinatori, specie protette che andrebbe valutato attentamente prima di toglierle, quei piccoli alberelli che verranno piantati non potranno mai sopperire a questa perdita se non nel lunghissimo termine".

Ultimo ma non ultimo aspetto, riguardante sempre il bosco urbano di Ospizio (nelle molte domande che il pubblico ha posto al termine della lezione, ci sono stati molti altri interventi a favore del bosco) il professore lo ha voluto riservare alle nuove generazioni che esistono e che verranno:"sempre dalla camminata di questa mattina ho potuto constatare che ci sono due scuole che confinano con il bosco. Mi hanno confermato che una di queste è una scuola comunale dell’infanzia di Reggio Children (la scuola comunale dell’infanzia Villetta, ndr) frequentata ogni giorno da bambini dai 3 ai 6 anni. Stiamo tradendo le generazioni future, deprediamo l’ambiente per massimizzare i profitti e le future generazioni si troveranno a pagare un debito molto alto, senza averne nessuna responsabilità".

Nel finale il professor Pievani ricorda l’articolo 9 della Costituzione – ‘La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’ – dicendo che "I cittadini possono chiedere di rispettarla e le leggi dello Stato devono rispettare questo principio".