Reggio Emilia, 27 settembre 2022 - L’ennesima storia di soprusi. Ad appena un anno dalle nozze, tra le pareti domestiche è scoppiata la crisi, con il marito che si è dimostrato una persona violenta, con botte, offese e perfino minacce di morte nei confronti della moglie, anche in presenza della figlia minore, pure lei vittima delle sfuriate del genitore.
Maltrattamenti fisici e psicologici che, alla fine, la moglie ha deciso di segnalare ai carabinieri, ormai stanca di quella situazione che non sembrava affatto finire. Anzi, rischiava di peggiorare con il passare del tempo.
E così sono state avviate le indagini che hanno confermato le tesi accusatorie, con una formale denuncia presentata alla Procura della Repubblica reggiana a carico di un uomo di 42 anni, residente a Reggio. L’autorità giudiziaria, attraverso il giudice per le indagini preliminari del tribunale cittadino, accogliendo le tesi della Procura, nel novembre dello scorso anno aveva emesso un provvedimento di allontanamento dell’uomo dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento a moglie e figlia. Ma il provvedimento – che era ancora valido, in quanto mai revocato in questi ultimi mesi – è stato violato dall’uomo, il quale sabato scorso si è presentato alla casa di moglie e figlia.
Quando la donna è rientrata per ritirare alcuni indumenti personali, si è ritrovata di fronte il marito, il quale l’ha affrontata con violenza, colpendola con calci e pugni. Si sono vissuti momenti di tensione e di paura per la vittima.
La donna, per fortuna, è riuscita a fuggire, allontanandosi dalla furia dell’uomo e dando l’allarme alla centrale operativa del 112, chiedendo aiuto, temendo che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Sono arrivati i carabinieri sul luogo indicato dalla donna. E mentre la donna veniva medicata al locale pronto soccorso per traumi guaribili entro una settimana, i militari si sono messi sulle tracce del 42enne, il quale è stato rintracciato in un parco pubblico cittadino.
A quel punto è stato fermato, identificato e, infine, trasferito in cella. Per lui, alla luce della flagranza dei reati contestati e della violazione del provvedimento cautelare relativo al divieto di avvicinamento, è scattato l’arresto. Ora si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria, con la situazione che dovrà essere esaminata con grande attenzione, soprattutto per evitare ulteriori rischi per la sicurezza e l’incolumità della moglie e pure alla figlia. Uno schema che purtroppo abbiamo visto ripetersi tante volte e che rende ancora più necessaria una riflessione sull’efficacia del cosiddetto Codice Rosso.