ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Pianto liberatorio dei familiari di Pedrazzini: "Giustizia è fatta per Beppe"

Reggio Emilia, i fratelli della vittima: "Freddezza disumana, il movente dei soldi lascia stupefatti"

Reggio Emilia, 29 settembre 2023 – Subito dopo la sentenza, si abbracciano e si lasciano andare a un pianto liberatorio, nel ricordo del loro caro che avrebbe vissuto gli ultimi mesi della propria vita spegnendosi lentamente tra le vessazioni. Sono una decina i parenti stretti che ieri hanno voluto assistere di persona alla lettura del verdetto riguardante gli altri tre familiari. Ci sono i fratelli della vittima e anche le giovani nipoti: hanno espresso dolore e commozione esternando in modo composto il loro desiderio di giustizia. Appaiono tutti uniti contro l’altra parte della famiglia, accusata di gravi reati verso lo scomparso Giuseppe Pedrazzini.

I familiari di Giuseppe Pedrazzini, ritrovato senza vita l'11 maggio 2022 dentro il pozzo esterno alla sua abitazione
I familiari di Giuseppe Pedrazzini, ritrovato senza vita l'11 maggio 2022 dentro il pozzo esterno alla sua abitazione

Una sorella della vittima, Luciana, mormora con gli occhi arrossati: "Giustizia è fatta. Sono contenta che che abbia fatto il suo corso. Non credo ancora che abbiano potuto fare a mio fratello tutto quello che gli è stato fatto...". Ancora: "Beppe doveva avere voce. Abbiamo voluto credere sino alla fine e abbiamo fatto bene. Sono stati quindici mesi veramente lunghi, con ansie e non solo. Ci hanno tolto un pezzo della nostra vita. Abbiamo cercato di fare tutto il possibile per Beppe, lui meritava giustizia". Il movente dietro a questa vicenda, i soldi, la lascia ancora stupefatta: "Bisognerebbe saperlo dalla loro testa – risponde Luciana –. Noi non potevamo immaginare che succedesse una cosa del genere nella nostra famiglia, ma purtroppo è accaduta. Il nostro Beppe non ce l’abbiamo più...". Dispiacere e rabbia si mescolano anche nell’altra sorella Floriana, che si dice colpita dall’atteggiamento degli imputati: "Una freddezza che mi fa rabbrividire. Disumana, da parte di tutti e tre. Lui (Riccardo Guida, ndr) non c’era, ma l’abbiamo visto giovedì scorso. Ho visto anche giornalisti con le lacrime agli occhi. Loro, invece, sono rimasti freddi: beati loro. Anzi, con un sorriso beffardo come Marta, che ci fa male ancora di più".

Il fratello Claudio Pedrazzini si è costituito parte civile: "Ho sempre creduto nella giustizia. Quella di Beppe è una vicenda che ci ha segnato molto".

L’avvocato Naima Marconi, che tutela la famiglia, esprime soddisfazione: "È andata come doveva andare. Finalmente sappiamo la verità: è quella emersa dall’aula e non sentita nei talk show. Parole su parole che alla fine sono state sconfessate, perché è arrivata la condanna che aspettavamo. La giustizia penale si fa non nei programmi televisivi, ma in tribunale".

al. cod.