REDAZIONE REGGIO EMILIA

Personale sanitario nel mirino. Massari: "Urgente farsi carico di questo grido d’allarme"

Il sindaco: "Solidarietà all’operatore e a quanti sono costretti a subire ogni giorno violenze e insulti". E domani in Prefettura sarà uno dei temi all’ordine del giorno al comitato ordine e sicurezza pubblica .

Il sindaco Marco Massari

Il sindaco Marco Massari

"L’aggressione subita dall’operatore socio sanitario nei giorni scorsi deve indurci a riflettere". Sono le parole del sindaco Marco Massari, all’indomani dell’aggressione a un operatore socio sanitario 38enne, avvenuta nella notte tra domenica e lunedì al pronto soccorso del Santa Maria Nuova. "Anzitutto, mi preme esprimere solidarietà all’operatore stesso, alla sua famiglia e a tutti i sanitari che ogni giorno vengono costretti a subire violenze e insulti – sottolinea il primo cittadino –. Occorrono maggiore attenzione e maggior rispetto per chi opera per il bene più prezioso che abbiamo, la salute pubblica. Farsi carico, con il fondamentale contributo delle forze dell’ordine, dell’Azienda Usl e dei sindacati, di questo grido d’allarme lanciato dal personale sanitario è diventato urgente".

E domani mattina, il tema sarà tra quelli all’ordine del giorno che saranno affrontati al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura: sarà presente il direttore dell’Ausl, oltre ai soggetti istituzionali, tra cui il sindaco Massari. Tutti – dal personale ai sindacatiu – chiedono il posto di polizia h24 in pronto soccorso. Il tema in discussione era stato inserito tra le priorità già prima dell’aggressione al 38enne. L’altra notte, l’operatore socio sanitario, padre di un bimbo, è stato insultato e quasi strangolato nell’atrio del bagno dell’ospedale di Reggio Emilia, con aggiunta di minacce di morte: "Ti ammazzo, devi morire", gli diceva il paziente - un 27enne dell’Appennino reggiano, poi denunciato dalla polizia - mentre stringeva forte, le mani attorno al collo della vittima, che disperatamente dava pugni sul muro sperando di farsi sentire dai colleghi, sperando che qualcuno si accorgesse di quanto stava accadendo e andasse a salvarlo. È l’ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario negli ultimi tempi.

Chiara Gabrielli