REDAZIONE REGGIO EMILIA

1200 pecore rischiano l’abbattimento, scatta “l’adozione a distanza“

Migliaia di persone pronta a mobilitarsi per il “gregge di Peppone e don Camillo“

Il gregge di pecore “di Peppone e don Camillo“ è diviso tra due allevamenti del Reggiano e del Forlivese

Brescello (Reggio Emilia), 15 luglio 2016 - Un appello per salvare i quasi mille e duecento animali che fanno parte del gregge sequestrato in due fasi nella golena del Po, nella Bassa Reggiana, dove pecore e capre erano state lasciate pascolare in zone non autorizzate e senza la prevista documentazione rilasciata dalle autorità locali. Il maxi gregge rischia l’abbattimento, soprattutto per gli alti costi (due euro al giorno per animale) che al momento gravano sui bilanci pubblici.

Ma per salvare le pecore si sta mobilitando la Fattoria delle Coccole, un’associazione con sede ad Appiano Gentile, in provincia di Como, che ha lanciato un appello a cui stanno rispondendo migliaia di persone, pronte a mobilitarsi per salvare il «Gregge di Peppone e don Camillo».

«Lo abbiamo chiamato così – spiega Guido Gerletti, fondatore e vicepresidente della Fattoria delle Coccole – in quanto proviene da un allevamento di Brescello, il paese teatro dei celebri film. Abbiamo già 450 animali, di cui un centinaio di pecore. E stiamo lavorando a un progetto che prevede un gregge con pecore libere, per tutto l’anno, vigilate da pastori». L’appello-petizione è: «Non abbattete il gregge di Peppone e don Camillo». Che ora è diviso tra un allevamento di Guastalla e uno del Forlivese.

In migliaia sono pronti all’eventuale «adozione a distanza» che permetterebbe alla Fattoria delle Coccole di occuparsi del maxi gregge senza costi a carico di enti pubblici. Gerletti e i suoi collaboratori hanno già inviato richiesta di adozione degli animali ai Comuni di Brescello e Guastalla, restando in attesa di «una positiva risposta». «Invitiamo i cittadini a leggere dettagli della nostra petizione, a firmarla e diffonderla. Aiutate la Fattoria delle Coccole a salvare questi oltre mille nuovi Cuori», aggiunge Gerletti.

Al momento non risultano richieste di dissequestro delle pecore da parte del proprietario, il pastore Salvatore Tarantola, in questo periodo detenuto per alcune condanne penali a suo carico.

E il parlamentare Carmelo Lo Monte, del Gruppo Misto, è già intervenuto presso i ministeri di Agricoltura, Interni e Salute per sollecitare una soluzione alternativa all’abbattimento, magari l’affidamento a cooperative sociali e ad associazioni in grado di accudire questi animali. In questi giorni è previsto un incontro con le autorità comunali coinvolte e i tecnici del Servizio veterinario dell’Azienda Usl sul destino del gregge.