Pd, niente accordo sui candidati. Lunedì sera direzione di fuoco. Si rischia di andare alla ‘conta’

Mammi, Vecchi, Costa e Amico si contendono tre posti. Cerchio quasi chiuso per le donne. Il segretario Gazza, per trovare l’unanimità, posticipa l’assemblea: pericolo spaccatura.

Pd, niente accordo sui candidati. Lunedì sera direzione di fuoco. Si rischia di andare alla ‘conta’

Il segretario provinciale del Partito Democratico, Massimo Gazza Deve sbrogliare una questione spinosa per comporre la rosa

Un lunedì da resa dei conti infuocata per il Pd. La direzione provinciale dovrà decidere la rosa dei sei candidati alle prossime Regionali. Il nodo gigante da sciogliere è ormai annoso: quattro uomini per tre posti, mentre sul fronte donne la partita è meno complicata. L’obiettivo arduo del segretario dem Massimo Gazza è quello di trovare un’unanimità. Ma al momento l’accordo non si trova. I vertici del partito sono al lavoro e per provare a fare tutto il possibile hanno pure posticipato l’assemblea che avrebbe dovuto tenersi stasera. Restano dunque quarantotto ore per ‘convincere’ uno tra Alessio Mammi, Luca Vecchi, Federico Amico e Andrea Costa, a farsi da parte per non dare vita a sanguinose spaccature. Che però sembrano essere inevitabili. Se non si troverà la quadra, si andrà ai voti. La direzione metterà al vaglio le eventuali proposte. E qui sarà la maggioranza a decidere. Nessuno molla l’osso. Mammi vuole sottoporsi all’esame delle urne per guadagnarsi il ‘bis’ da assessore: coraggioso e si sente forte. Ma se non corresse, non vede al sicuro la riconferma che potrebbe essere insidiata da Vecchi col quale si gioca il record di preferenze. Costa invece, per le ‘regole’ del partito, avendo incassato il gradimento per il mandato uscente, non vede motivi per rinunciare al secondo giro. Infine c’è Amico, da poco tesserato col Pd, unico schleiniano dei contendenti. Quest’ultimo è forse il più favorito dei quattro ad avere un posto e non solo perché gode dell’appoggio della leader nazionale. Qualora si andasse alla conta, l’area della Schlein andrebbe compatta su di lui. Ecco perché il Pd aveva chiesto al sindaco di Reggio, Marco Massari (in rottura con Gazza) di dargli un posto in giunta, togliendolo così la spinosa contesa. Mentre Mammi e Vecchi si spartirebbero le preferenze afferenti alla corrente Bonaccini, mentre gli ex lettiani (in primis il vicesegretario provinciale Emanuele Cavallaro) sosterebbero Costa. Insomma a rischiare di più paradossalmente sarebbero proprio Vecchi o Mammi. Un braccio di ferro che può risolversi solo con l’intervento della direzione regionale o dello stesso candidato governatore Michele de Pascale per garantire un assessorato a Mammi senza passare dalle urne. Per le donne invece favorite Elena Carletti, Anna Fornili (che rappresenterebbero Bassa e montagna) e Antonella Incerti. Ma occhio all’outsider Ottavia Soncini (che però ha bisogno della ’deroga’ per il terzo giro).

Daniele Petrone