FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

“Pasti orrendi”, scatta la rivolta contro la mensa a Reggio Emilia

La lettera aperta delle famiglie dell’istituto comprensivo ’Dossetti’ di Cavriago. "Materie prime in calo e cucina sgradita: paghiamo il servizio 140 euro al mese"

La rivolta di mamme e papà: "Immorale buttare via tutto questo cibo"

Cavriago (Reggio Emilia), 28 febbraio 2023 – “Sulla carta, il menu elaborato dai dietisti-nutrizionisti di Cirfood è equilibrato e di qualità, adatto a bambini in crescita. Il problema è legato alla qualità delle materie prime (in calo) e al modo in cui il cibo viene trattato, cucinato, conservato, presentato. Molti ragazzi si limitano ormai a mangiare pane e acqua".

Così si legge in una lunga lettera aperta firmata da un nutrito gruppo di famiglie di alunni delle classi a tempo prolungato della scuola elementare dell’Istituto Comprensivo ’Dossetti’ di Cavriago.

I genitori segnalano "una situazione non più sostenibile e in progressivo peggioramento relativa alla qualità del cibo proposto dal servizio di refezione scolastica", gestito dalla coop vincitrice dell’appalto dell’Azienda speciale Cavriago Servizi.

Cirfood, in relazione alle criticità segnalate, precisa "di prendere in considerazione scrupolosamente le segnalazioni presentate e di aver avviato tutte le indagini interne per verificare lo stato attuale del servizio. L’impresa è a disposizione di Commissione Mensa, Comune e famiglie per agire insieme in ottica di costante miglioramento. Ad oggi, evidenzia Cirfood, non risultano tuttavia segnalazioni particolari da parte della Commissione Mensa dell’istituto interessato".

Il servizio viene pagato dalla maggior parte delle famiglie 6,76 euro a pasto (fascia standard), pari ad oltre 33 euro alla settimana e circa 135-140 euro al mese.

"Problemi simili – spiegano le famiglie – si erano verificati in passato ma il dialogo con l’azienda li aveva fatti superare".

Ora nuovamente vi sarebbero criticità: "Siamo preoccupati per la salute dei nostri bambini. Il problema principale risiede nella scelta delle materie prime e nel modo in cui i cuochi delle cucine del ristorante Rita di Corte Tegge preparano quanto prescritto dai dietisti. Paghiamo per un servizio pessimo, e ci pare moralmente indecente gettare ogni settimana nei rifiuti quintali di alimenti: uno spreco alimentare che contraddice i valori che la cooperativa sostiene di voler sostenere. I nostri figli – anche quelli che in precedenza mangiavano con gusto – ormai non assaggiano quasi nulla". Tra le lamentele, "pasta scotta oppure troppo cruda; condimenti pesanti e intingoli grassi; troppo olio e sughi sgradevoli… pizza e frittate dalla consistenza di gommosa; pesce unto… in occasione del giorno con ’menu speciale’ vennero proposti tortelli così malcotti da essere un unico blocco colloso".