La montagna reggiana potrebbe, per la prima volta dal secolo scorso, non avere un suo rappresentante nel Consiglio generale del Consorzio del Parmigiano-Reggiano. Oggi una settantina di rappresentanti di società agricole, caseifici e latterie reggiane sono chiamati all’assemblea elettiva del Consiglio di Sezione di Reggio per scegliere 8 consiglieri, dopo che ieri con esiti sorprendenti si è votato a Modena.
Aperta l’assemblea, la prima votazione servirà per decidere se si procederà a scrutinio palese o segreto; la seconda se si voterà una lista unica aperta in cui compaiono tutti e 22 i candidati, oppure se correranno due o più liste chiuse in competizione tra loro. Gli otto eletti nel Consiglio generale saranno poi chiamati ad eleggere l’Esecutivo del Consorzio: 9 persone (3 reggiane) più il presidente, con Nicola Bertinelli che corre per il terzo mandato.
Confcooperative Terre d’Emilia e Legacoop Emilia Ovest, che nel Reggiano rappresentano circa il 70% dei voti, a seguito di diversi incontri con gli associati sul territorio sono arrivate a sintetizzare una lista chiusa unitaria, "Caseifici al Centro", che riunisce otto nomi dei 22 candidati... ma non presenta esponenti della montagna. L’operazione - si legge in una nota diramata ieri a firma di Matteo Caramaschi ed Edwin Ferrari - ha come obiettivo "sia di proseguire l’impostazione di lavoro positiva dell’attuale consiglio sia l’inserimento di nuove di nuove persone, anche nell’ottica di rappresentare tutte le istanze che emergono dal territorio reggiano".
Le due centrali coop ovviamente spingeranno i propri referenti a votare liste chiuse. Come si comporteranno i loro elettori dell’Appennino? Voteranno per liste chiuse e "Caseifici al Centro", oppure spingeranno per il voto segreto e sceglieranno altri candidati? Non sono escluse sorprese: stamattina prima dell’inizio delle operazioni potrebbero farsi avanti una o più altre liste. A Modena, ieri, con voto a lista aperta, i caseifici dell’Appennino hanno stravinto con il 67% (eletti 2 consiglieri da Pavullo, uno di Serramazzoni e Prignano), contro i colossi della pianura Caseificio 4 Madonne e Granterre/ParmaReggio.