STEFANO CHIOSSI
Cronaca

Panchine sfregiate due volte. "Atto politico"

Nuove scritte a distanza di 24 ore sulle due sedute arcobaleno di Scandiano. Il sindaco: "Una in più ogni volta che c’è un imbrattamento"

Migration

di Stefano Chiossi

"Scrivere ‘Lgbt merda’ sulla panchina arcobaleno, il giorno dopo averla imbrattata, è davvero troppo. Domenica pensavo a una ragazzata; ora ho avuto la conferma che non si può più parlare di vandalismo adolescenziale. E’ un affronto su cui non possiamo derogare".

L’amarezza del sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti non ammette mezze misure, dopo il secondo episodio consecutivo di vandalismo nel parco della Resistenza. E non potrebbe essere altrimenti: domenica si era svegliato con una panchina arcobaleno completamente imbrattata. La denuncia immediata del primo cittadino aveva fatto sperare in episodio isolato, per quanto sgradevole. Ma ieri è arrivato il bis, ancora peggiore.

"Sono scritte del tutto inaccettabili – rimarca il primo cittadino del Pd – peraltro nella giornata internazionale contro l’omotransfobia. Un chiaro segnale: non è solo mancata educazione e ignoranza come avevo ipotizzato…". Nel mirino è finita una volta in più la comunità Lgbt (acronimo di lesbica, gay, bisessuale e transgender), in quelle panchine arcobaleno che anche dal punto di vista politico (sulla scia dell’infuocato dibattito sul ddl Zan) continuano a far discutere.

Ultimo episodio a Cavriago, dove l’installazione (avvenuta ieri) davanti a una scuola media ha fatto insorgere il consigliere di centrodestra Sergio Bevilacqua, nel definirla "pericolosa e divisiva".

A Scandiano invece la reazione sembra essere stata univoca: "Gli splendidi ragazzi del centro giovani ‘Made’ hanno ridipinto subito la panchina danneggiata – ha ribadito Nasciuti –. Olio di gomito e diluente. E un segnale chiaro: non arretreremo di un passo sui diritti. Anzi, per ora abbiamo due panchine arcobaleno, ma avviso i naviganti che potremmo pitturarne una nuova ogni volta che c’è un imbrattamento…".

Intanto è già stata formalizzata la seconda denuncia in altrettanti giorni ai carabinieri. "Il parco della Resistenza ha circa una decina di telecamere – chiosa il primo cittadino –. Abbiamo inoltrato le immagini registrare alla polizia municipale, che poi coordinerà le indagini con l’Arma; chiaro che non è semplicissimo tra mascherina e cappuccio identificare i possibili vandali, ma di sicuro gli agenti intensificheranno i controlli".

Confermando l’incontro di domani alle 18 davanti alle due panchine per sensibilizzare sulla tematica: "Daremo le ultime pennellate. Personalmente è stata una brutta botta vederle così, l’ho sofferto molto. Ma ne approfitteremo per rispondere con una iniziativa di ripristino e riflessione". In ogni caso l’eco del vandalismo è arrivato anche alla Camera. Il deputato reggiano Andrea Rossi (Pd) ha parlato di "discriminazione ancora troppo presente nella nostra società. Per questo serve uno scatto culturale, che spetta a ognuno di noi, davanti ad azioni incivili di cattiveria gratuita e discriminatorie come questa". Con un pensiero per "la comunità scandianese, perché i comportamenti discriminanti subiti in queste ore colpiscono tutta la cittadinanza. Ritengo molto interessanti le prossime iniziative che il Comune ha organizzato nei prossimi giorni, cogliendo l’occasione del ripristino collettivo delle panchine, per di continuare la discussione in materia di diritti".

Sullo stesso spartito anche la conterranea Maria Edera Spadoni (M5S): "L’omotransfobia mi è sempre sembrata una paura antica, senza alcun senso ai giorni nostri. E invece purtroppo è sempre presente, complice una propaganda sbagliata basata sul niente. Ampliare e tutelare i diritti non è mai una scelta sbagliata, difendere chi viene discriminato perché ama Tizio piuttosto che Caio è il minimo che uno Stato civile possa assicurare. Ecco perché dobbiamo assicurare il ddl Zan. Non fidatevi soltanto delle urla di chi non sa cosa significhi la parola ‘genere’. Invito tutti a informarsi, ad approfondire e magari ad ampliare la conoscenza di chi quel calvario lo ha vissuto, con la paura di essere malmenato per un semplice bacio o una carezza per strada".