Reggio Emilia, 11 maggio 2024 – Una dichiarazione spontanea dal carcere – dove è detenuto – di Shabbar Abbas, il padre di Saman Che continua a sostenere di essere innocente e di non aver mai neanche pensato di uccidere la figlia insieme alla moglie. Anzi, dice di voler giustizia per lei.
E accusa suo fratello (e zio della ragazza) Danish Hasnain, invitandolo a “dire la verità” e i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, a suo dire presenti la sera del delitto a Novellara.
Il 19 aprile, prima del deposito delle motivazioni della sentenza della Corte di assise di Reggio Emilia che ha condannato lui e la moglie Nazia Shaheen all'ergastolo, lo zio Danish a 14 anni e assolto i cugini, Shabbar Abbas ha chiesto di parlare con gli inquirenti di Reggio Emilia, dal carcere, per fare nuove dichiarazioni spontanee: il verbale è stato depositato, in vista anche degli atti di appello.
"Voglio sapere chi ha ucciso mia figlia", ha ribadito il pachistano davanti al procuratore Gaetano Paci e agli investigatori dei carabinieri reggiani, con l'assistenza di un interprete e dei suoi avvocati Enrico Della Capanna e Simone Servillo. Shabbar ha detto di sospettare dei tre parenti: “Quando ho sentito in Pakistan che loro erano scappati tutti e tre, allora io capito che sono stati tutti e tre, non ci sono dubbi”. Ha detto però di non sapere chi ha fatto cosa: "Perché non dice la verità Danish? Lui sa tutto”, ha detto Shabbar.