All’alba dell’8 gennaio 1945, un reparto di soldati tedeschi scesi da Felina, dopo aver attraversato il fiume Secchia, uccisero a San Bartolomeo le due sentinelle incaricate alla sorvegliare del ponte: Sergio Stranieri e Vasco Madini. Quest’ultimo riuscì, prima di morire, a lanciare l’allarme, permettendo agli altri partigiani, che stavano riposando in una stalla, di tentare la ritirata. Furono però poi catturati presso Carniana di Villa e uccisi; l’unico sopravvissuto fu Flavio Zafferri. Questa è la storia del drammatico evento del quale sarà celebrato l’80esimo anniversario oggi. Inizio alle 9,30 con la santa messa presso la chiesa di Gatta quindi la commemorazione ufficiale a cura di Chiara Torcianti (Istoreco) alla presenza delle autorità civili e militari tra cui i sindaci dell’Unione Comuni d’Appennino. L’evento è organizzato congiuntamente tra i Comuni di Castelnovo Monti e Villa Minozzo in collaborazione con le associazioni partigiane Anpi ed Alpi-Apc e Centro studi Fiamme Verdi di Minozzo. Verranno ricordate le vittime, i partigiani uccisi dai tedeschi: Aldo Bagni, Angelo Masini, Arturo Roteglia, Aristide Sberveglieri e Armando Ganapini, uccisi prima a Gatta, Bruno Manlio (sabotatore paracadutato da un aereo alleato) e Ruggero Silvestri (staffetta del Comando unico). I graduati Carlo Pignedoli e Gino Ganapini, furono condotti a Ciano d’Enza e fucilati il 26 gennaio 1945. Omaggi floreali ai monumenti di Gatta e di San Bartolomeo, la manifestazione sarà accompagnata dalle note della Banda musicale di Felina. s.b.
CronacaOttant’anni fa a Gatta il sacrificio di tanti partigiani