
Il deputato dem Andrea Rossi
I deputati Pd reggiani Ilenia Malavasi e Andrea Rossi hanno presentato ieri un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e a quello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per chiedere l’intervento del Governo, al fine di garantire l’occupazione dei dipendenti che lavoravano nello stabilimento Inalca di Reggio, distrutto dalle fiamme una decina di giorni fa. Nello spiegare le ragioni dell’interpellanza Rossi ha posto l’accento sul fatto che: "L’incendio non è solo un danno strutturale, ma un colpo durissimo all’economia locale e a centinaia di famiglie che oggi vivono nell’incertezza. È fondamentale che tutte le istituzioni si muovano con rapidità per fornire risposte concrete e scongiurare una crisi occupazionale ed economica in un settore strategico per il territorio. Reggio Emilia – ha aggiunto l’onorevole dem – è una realtà produttiva di eccellenza, e il comparto agroalimentare rappresenta una parte fondamentale del nostro tessuto industriale. Il Governo ovviamente deve fare la sua parte, in relazione con Regione e Comune di Reggio: servono misure straordinarie per tutelare i lavoratori e consentire alle aziende di ripartire nel più breve tempo possibile".
Nell’interrogazione a firma Malavasi-Rossi, si riportano le caratteristiche dello stabilimento andato a fuoco, si segnala "il danno economico ingente per le imprese coinvolte" e la "situazione di estrema incertezza per le centinaia di dipendenti". Anche perché, in ragione della forte "vocazione produttiva e manifatturiera, del territorio reggiano, in cui il settore agroalimentare rappresenta un comparto strategico per l’economia locale e nazionale, la crisi di due realtà come Inalca e Quanta Stock&Go, se non affrontata tempestivamente, rischia di generare un effetto domino su un’intera filiera produttiva e logistica".
Soprattutto, evidenziano i due parlamentari, "la perdita di centinaia di posti di lavoro in un contesto industriale e occupazionale già segnato da difficoltà crescenti non può essere ignorata. In situazioni analoghe, il Governo ha attivato strumenti di sostegno straordinari per accompagnare la ripresa e il riassorbimento occupazionale inoltre – aggiungono – è essenziale che si lavori a una soluzione strutturale che consenta di delocalizzare temporaneamente le attività produttive e accelerare la realizzazione di un nuovo polo industriale".
Si chiede quindi all’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni "quali misure urgenti intenda adottare per garantire la tutela occupazionale dei lavoratori coinvolti, in collaborazione con la Regione e il Comune di Reggio, attraverso strumenti di sostegno e accompagnamento adeguati, tra cui la cassa integrazione straordinaria". A questo proposito nella serata di martedì, dopo un incontro presso la sede di Unindustria di Reggio i sindacati, assieme ai rappresentanti di Inalca e Gescar, hanno firmato un’intesa che estende la cassa integrazione ordinaria sino al 9 maggio. Accolta la richiesta di stanziare un fondo straordinario al fine di riconoscere un contributo di solidarietà per i lavoratori che rimarranno a zero ore di cassa. Entro una ventina di giorni poi dovranno essere definite le condizioni di trattamento dei dipendenti che si spostano, tra cui le relative indennità e gli orari di lavoro. Nel frattempo la consigliera regionale del Pd Anna Fornili ha presentato un’interrogazione alla Giunta per "tutelare i lavoratori,compresi quelli della filiera" Nella stessa si chiedono garanzie in tema di rispetto della salute pubblica.
g. g.