Reggio Emilia, 15 maggio 2024 – ”Ci siamo calati con la gru nel giardino della casa, abbiamo rotto le finestre per fare uscire il fumo e poi li abbiamo portato fuori dalle fiamme...". Floriano Canovi, Giovanni Lamanna, Matteo Cricelli, Rocco Sciurti e Paolo Zibana sono stati definiti "angeli" dalla famiglia di una coppia di anziani rimasti intrappolati lunedì pomeriggio nella loro abitazione di via Axum, una laterale di via Adua, in zona Santa Croce, a causa di un incendio.
Erano circa le 15,45 quando il rogo è divampato – per cause accidentali – da una poltrona in cucina sulla quale era seduto un 83enne che ora è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma dov’è stato trasferito nella serata di lunedì dall’Arcispedale Santa Maria Nuova per poi fare un passaggio al centro grandi ustionati. In casa c’era anche la moglie 80enne che è rimasta lievemente intossicata, ma che ieri è stata già dimessa.
Ma se non fossero intervenuti loro, la coppia di anziani avrebbe rischiato di morire in quell’inferno di fuoco. I cinque eroi sono operai alla Preston&Barbieri, azienda specializzata nella costruzione di giostre e attrazioni per parchi divertimento, con sede proprio di fianco alla casa bruciata. Stavano lavorando nel cantiere quando hanno capito il pericolo dall’altra parte della recinzione. "Abbiamo sentito una puzza acre – racconta Giovanni – così abbiamo capito subito che stava accadendo qualcosa di grave. Grazie alla nostra autogru abbiamo scavalcato la barriera che ci separava dal giardino e col cestello siamo atterrati davanti all’abitazione. Per prima cosa abbiamo aperto le finestre per far uscire il fumo. Poi abbiamo rotto le finestre e nel frattempo abbiamo chiamato Floriano che è il nostro addetto anti-incendio in azienda che è arrivto con acqua, estintori e tutto il necessario per spegnere le fiamme. Io e gli altri abbiamo portato fuori i due signori e poi abbiamo chiamato il 118 e i vigili del fuoco".
Un perfetto e provvidenziale lavoro di squadra. I cinque operai hanno avuto anche il plauso della loro azienda. "Siamo orgogliosi di loro – dice Paola Barbieri, amministratore delegato della Preston – Si parla sempre in maniera generica di dipendenti, ma loro per noi sono speciali. In primis perché fanno un lavoro che sembra facile, ma non lo è affatto, anzi è impegnativo e in parte pericoloso. E ieri (lunedì, ndr) ci hanno dimostrato che non sono persone normali. Siamo una grande famiglia in quest’azienda e questo è il valore aggiunto che si traduce nella quotidianità".
Anche Luciano Rossi, coordinatore aziendale e il legale rappresentante Luciano Rossi, dicono la loro: "Sono stati straordinari e hanno rischiato la vita per salvare delle persone. Davanti a fatti del genere, tante aziende potrebbero arrabbiarsi perché avrebbero messo a repentaglio la loro incolumità e altre li avrebbero addirittura sanzionati con un richiamo. Non noi. Vanno soltanto applauditi per ciò che hanno fatto".
I cinque si schermiscono quasi davanti ai complimenti. "Abbiamo fatto ciò che era giusto fare e basta. I familiari ci hanno ringraziato, ci hanno detto che siamo i loro angeli. Noi speriamo solo che l’uomo ora in gravi condizioni si riprenda al più presto e che possa sopravvivere. Il resto non importa".