YLENIA ROCCO
Cronaca

Covid, ondata di contagi a Reggio Emilia, ma questo virus non è più lo stesso: “Nessuna polmonite”

Sebbene risultino 30 ricoveri contagiati, nessuno di loro è in reparto a causa del virus, ma per malattie pregresse. "Ma consigliamo di usare la mascherina con anziani e immunodepressi".

Sebbene risultino 30 ricoveri contagiati, nessuno di loro è in reparto a causa del virus, ma per malattie pregresse. "Ma consigliamo di usare la mascherina con anziani e immunodepressi"

Sebbene risultino 30 ricoveri contagiati, nessuno di loro è in reparto a causa del virus, ma per malattie pregresse. "Ma consigliamo di usare la mascherina con anziani e immunodepressi"

Reggio Emilia, 14 agosto 2024 – Febbre o tosse, è il Covid-19. Galoppa la variante KP3 che, altamente contagiosa, accresce il numero dei casi. Tuttavia, per il direttore della struttura di malattie infettive del Santa Maria Nuova, Sergio Mezzadri, "la circolazione estiva del virus è preoccupante solo per la fascia di popolazione più anziana e con patologie croniche".

La veloce diffusione dell’infezione Sars-CoV-2 dunque è dovuta "alle ultime varianti dai caratteri fortemente trasmissibili, che però non sono più considerate pericolose per lo stato di salute, come le precedenti". Da diversi mesi infatti, sottolinea Mezzadri, non osserviamo più le cosiddette ’varianti di preoccupazione’: "Quelle attualmente in circolo non sono capaci di generare polmonite interstiziale". La situazione epidemiologica reggiana è quindi pìù ’serena’ poiché "Il virus circola in forma meno aggressiva".

Sebbene non sia possibile risalire a dei dati precisi, poiché la sorveglianze nazionale e l’esecuzione dei tamponi è andata a scemare con il tempo, l’unico elemento utile per delineare l’andamento del Covid è il numero effettivo dei ricoveri.

"A Reggio – fa notare l’infettivologo – non siamo mai arrivati a quota 0. Se due mesi fa il numero si aggirava attorno ai 5 ricoverati, da qualche settimana oscilliamo sulla trentina". I pazienti più coinvolti sono gli anziani: "Questo perché, anche se siamo tutti immunizzati, loro sono una categoria a rischio e possono essere facilmente infettati dai familiari o dai caregiver che hanno dei sintomi respiratori. I pazienti ricoverati però hanno già altre patologie pregresse, prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie. In sostanza, se un giovane ha una faringite, un anziano può avere una riacutizzazione di bronchite cronica". Per quanto riguarda i decessi direttamente imputabili al Covid, fortunatamente Reggio non ne ha registrato nessuno, mentre in rianimazione si conta una sola persona. "Anche in questo caso – chiarisce Mezzadri – parliamo di un paziente ricoverato per altre patologie".

Dall’analisi, si può sostenere l’efficacia dell’immunità ibrida, data dalla congiunzione delle vaccinazioni, il nostro sistema immunitario e i pregressi contagi da Covid-19, che fa sì che "le persone infette siano meno contagiose e che anche quando esposti al virus possa capitare di non ammalarsi".

In questo modo, i soggetti a rischio diventano gli immunodepressi, gli anziani e i malati di malattie croniche. E proprio per questo il dottore Sergio Mezzadri insiste sull’utilizzo delle mascherine: "Il consiglio che mi sento di dare è quello di indossare i dispositivi di protezione, anche con sintomi respiratori leggeri, quando facciamo assistenza ad una persona fragile,che si sta sottoponendo a cure oncoematologiche, e perciò ha delle difese immunitarie molto basse. In realtà, sarebbe una regola da seguire sempre, perché si è palesemente dimostrato come l’uso dei dispositivi di protezione eviti il contagio dalle patologie respiratorie". Il direttore del reparto di malattie infettive inoltre aggiunge che: "Ci sono dei farmaci antivirali, ampiamente utilizzati, che vengono riservati a persone con grave immunodepressione".

Per Mezzadri questa stagione esitva dunque "non ha nulla di anomalo rispetto le recenti estati, con un andamento altalenante, che tende a salire verso il picco e a scendere subito dopo".