SETTIMO BAISI E NICOLA BONAFINI
Cronaca

Omicidio suicidio al Cerreto, il dramma dell’esasperazione: sgozza la madre in auto poi si butta giù nel burrone

Il 66enne Gianni Dughetti accoltella Silvana Bucci, 84 anni, e si toglie la vita nella Gola degli Schiocchi. Nella loro casa a Cervarezza trovati bigliettini nei quali l’uomo esprimeva disagio per la gestione dell’anziana

“Non ce la faccio più”, la sintesi di alcuni bigliettini scritti dall’uomo, ritrovati poi dai carabinieri nella casa di Cervarezza dove viveva accudendo la mamma originaria di Busana. Una situazione di difficoltà che non ha più sopportato, compiendo così il duplice folle gesto (video).

A dare l’allarme è stato un giovane che, mentre transitava sulla strada, ha notato una Renault Twingo con una portiera aperta, parcheggiato in un punto insolito in un angolo a lato della strada. Si fermato pensando che qualcuno avesse bisogno di aiuto, ma poi avvicinandosi ecco la macabra scoperta col cadavere della donna nell’abitacolo. Di fianco c’era ancora l’arma del delitto, un coltello da cucina insanguinato.

Così, ha allertato subito il 112. Nel frattempo sono arrivate altre persone tra cui una dottoressa che fa servizio in montagna, ma per la signora non c’era ormai nulla da fare. Poco dopo sono arrivati in massa soccorritori e forze dell’ordine. Dal personale sanitario della Croce Verde Alto Appennino, i vigili del fuoco di Castelnovo Monti, tecnici del soccorso alpino e carabinieri tra la stazione di Collagna e la Compagnia di Castelnovo Monti a supporto del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio.

Il primo ad arrivare sul posto è stato l’elisoccorso atterrato al campo sportivo di Collagna, ma non è servito a nulla in quanto i medici hanno potuto accertare subito la morte della madre con una profonda ferita all’altezza della carotide. Poi sono partite le ricerche del figlio, trovato senza vita poco dopo sulle rocce a strapiombo adiacenti.

Stando alla dinamica ricostruita dagli inquirenti, Gianni, dopo aver ucciso la madre, ha attraversato la strada lanciandosi nel burrone che si affaccia sul fiume. Un volo che avrebbe potuto essere di qualche centinaio di metri, non fosse stato per la fitta vegetazione che caratterizza quella parte di monte, e uno ‘spuntone’ di roccia, a fermare il corpo del 66enne, non più di 30 metri sotto il livello della strada. Non è stata una morte immediata, ma un’agonia. Per recuperare la sua salma ci sono volute diverse ore (dalle 9,30 alle 16) da parte dei tecnici del Saer per le difficoltà in un versante impervio. Entrambe le salme, su autorizzazione del magistrato di turno Giulia Galfano, sono state trasferite all’obitorio dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Madre e figlio, stando alle voci raccolte in paese dove ha sempre abitato la famiglia Dughetti, soffrissero entrambi di depressione e solitudine. In un contesto familiare difficile da tempo. Le vittime lasciano il marito e padre Franco Dughetti vive a Castelnovo Monti con un’altra donna con la quale si era rifatto una vita; gli altri figli della coppia, Daniele vive in Romania e Carmen, maestra di sci, da diversi anni lavora in Trentino.

Un gesto premeditato quello di Gianni, ex imprenditore edile, celibe e senza figli, era molto conosciuto a Cervarezza in particolare per la sua attività di allenatore di pallavolo femminile che ha condotto per tanti anni in vari sodalizi della zona. Ultimamente però le sue condizioni fisiche e personali erano peggiorate, in concomitanza con quelle della madre. Un’operazione ad una gamba non andata per il verso giusto che ne limitava la deambulazione e che rendevano difficoltoso per lui prendersi cura della madre 84enne, appena rientrata a casa dopo essere stata ospite in una Rsa, ed essere rimasta vittima di un investimento che ne aveva compromesso l’autosufficienza.

Tutte problematiche che hanno gettato Gianni in un’irrimediabile disperazione tanto da spingerlo a confidare a qualche conoscente in paese la sua volontà di farla finita, confermata poi dai bigliettini trovati a casa dai carabinieri durante una perquisizione.