Reggio Emilia, 25 aprile 2021 - E' stato disposto questa mattina il fermo per omicidio di Marco Eletti, 33 anni, il figlio di Paolo l'uomo trovato morto in una casa di San Martino in Rio. Per lui anche l'accusa di tentato omicidio nei confronti della madre ancora ricoverata in condizioni gravi. Il padre presentava segni di martellate al cranio, lei aveva tagli ai polsi. La donna era stata trasportata all'ospedale di Reggio Emilia in codice rosso, in pericolo di vita e al momento è stabile ma in coma farmacologico.
Il ritratto Marco Eletti brillante e sicuro di sé, partecipò all’Eredità
Il 33enne, è stato interrogato per tutta la notte alla presenza del suo legale e del pm di turno Giannusa Cristina e dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Reggio Emilia, e fermato in ragione di numerose incongruenze tra il racconto e le risultanze indiziarie. Il movente sarebbe, secondo le prime ricostruzioni, legato a questioni di soldi, che avrebbero portato a frequenti liti, l'ultima delle quali, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbe scaturita nell'aggressione che ha provocato la morte dell'uomo e il grave ferimento della moglie. L'abitazione è stata sequestrata. La madre è ancora ricoverata all'ospedale in condizioni gravi. Domani ci sarà un nuovo interrogatorio per la convalida del fermo.
La tragedia è arrivata dopo le 17 di ieri in un assolato pomeriggio nella Bassa Reggiana. Nella zona industriale di San Martino in Rio. In via Magnanini 13, c’è la villetta di Paolo Eletti e sua moglie Sabrina Guidetti. Ma lì, il pomeriggio di sole, si è tinto improvvisamente di rosso. A terra, in una delle camere della villetta, c’è il corpo di Paolo, 58 anni, steso a terra con un martello al suo fianco; mentre sua moglie, 54 anni, si trova all’ospedale in gravi condizioni con delle ferite da arma da taglio alle braccia.
A trovarli, secondo le prime sommarie ricostruzioni, è il figlio, Marco, 33 anni, il quale ha raccontato di aver fatto scattare l'allarme subito, una volta rincasato. Sul posto insieme al 118 anche i vigili del fuoco per un principio d’incendio sprigionatosi nel garage nel retro della villa. L’ipotesi che era circolata nelle ore immediatamente successive in paese, era stata quella di un diverbio in famiglia deflagrato fino alle estreme conseguenze. Una volta lanciato l’allarme, sul posto sono accorsi gli operatori del 118, con inizialmente due ambulanze e un’auto medica dall’ospedale della vicina Correggio, una squadra dei vigili del fuoco e, appunto, anche quattro auto dei carabinieri.
Il personale del 118, mentre constatava il decesso del 58enne, stabilizzava la moglie e la caricava sull’ambulanza per portarla a sirene spiegate all’ospedale in condizioni gravi. Sul posto, era quindi rimasto solo il figlio, visibilmente sotto choc, seduto con la testa tra le mani sul selciato di casa. Le indagini sono iniziate subito.
Sul posto è giunto anche il personale specializzato per ‘repertare’ tutti gli elementi di prova. Un’attività minuziosa, con i militari nelle loro tute bianche a ‘battere’ centimetro per centimetro l’abitazione. Contestualmente, il figlio,sentito sul posto, è stato immediatamente caricato su un’auto e portato via, in caserma, dove ha reso la prima testimonianza ufficiale. Nella zona industriale di San Martino, appena ricevuta la notizia, e fresco di vaccino fatto qualche istante prima, è accorso anche il sindaco, Paolo Fuccio. Sgomento, come i vicini che si sono affacciati ai cancelli delle loro abitazioni, silenziosamente scossi, a vedere quella processione di gente in divisa, cui non erano decisamente abituati. In fine, poco prima delle 20, l'arrivo anche il maggiore dei Carabinieri, Luigi Scalingi e su una Fiat Punto grigia, il pubblico ministero Piera Giannusa. E' lei ad occuparsi del caso, al termine di una settimana intensa visto che sul suo tavolo è già presente il fascicolo legato al tentato omicidio avvenuto a Novellara martedì scorso.