REDAZIONE REGGIO EMILIA

Omicidio di Mara Cagol Dopo gli ex Br reggiani sentito anche Renato Curcio

Riaperto dai Ris il caso del sequestro Gancia: la moglie del leader dello storico militante rimase uccisa con l’appuntato Giovanni D’Alfonso in uno scontro a fuoco coi carabinieri nel 1975.

Omicidio di Mara Cagol Dopo gli ex Br reggiani sentito anche Renato Curcio

Proseguono gli accertamenti, 47 anni dopo, per fare luce su una pagina di storia ancora buia: il sequestro dell’imprenditore Vittorio Vallarino Gancia, che sfociò nel sangue. Il figlio del titolare della casa vinicola fu rapito il 4 giugno 1975 dalle Brigate rosse a scopo di autofinanziamento. Il giorno dopo scattò il blitz per liberarlo nella cascina Spiotta d’Arzello, vicino ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria. Vi fu uno scontro con lancio di bombe a mano: morirono la brigatista Margherita Cagol, nota come compagna Mara, e, qualche giorno dopo, il maresciallo Giovanni D’Alfonso. Il carabiniere Umberto Rocca perse un occhio e un avambraccio, un altro rimase ferito. Su queste circostanze lunedì è stato sentito dai pubblici ministeri di Torino Renato Curcio, che era il marito di Cagol: lui, 81enne, è stato tra i fondatori delle Br insieme alla coniuge e al reggiano Alberto Franceschini e oggi, dopo aver scontato la condanna, svolge l’attività di saggista. Nel trambusto scaturito dal conflitto a fuoco, un uomo fuggì, ma la sua identità è rimasta sconosciuta. L’indagine è stata di recente riaperta dopo le rivelazioni dell’ufficiale dei carabinieri (e poi membro dei servizi segreti) Luciano Seno: lui ha fatto il nome di Lauro Azzolini, 79enne reggiano residente a Milano, come possibile autore del lancio delle bombe, indicazione che dovrà trovare conferma in un eventuale processo. Azzolini si è limitato a ribattere che dell’operazione "le Br si assunserò per intero la responsabilità". Il Ris dei carabinieri ha cercato tracce di Dna sulla macchina da scrivere che il fuggitivo usò per scrivere una relazione sulla sparatoria. Nei mesi scorsi i pm hanno anche ascoltato gli ex Br Loris Tonino Paroli, Attilio Casaletti, Roberto Ognibene e Nadia Mantovani, tutti quanti assistiti, così come Curcio, dall’avvocato Vainer Burani.

Alessandra Codeluppi