Reggio Emilia, 9 agosto 2019 - «Sei, forse sette coltellate. Violente, senza possibilità di replica. È successo tutto in un attimo: non riesco a crederci». Un omicidio in un bar, alle 18 circa di un afoso giovedì di agosto, Foro Boario. Dietro al bancone del Moulin Rouge di via XX Settembre (FOTO), ieri, giaceva il corpo senza vita di Hui Zhou, 24 anni, origini cinesi, ma da dieci anni abbondanti nell’attività di famiglia, aperta nel 2008. Ammazzata con violenza atroce. Sotto una serie di coltellate che non le hanno lasciato scampo.
A raccontare in modo confuso l’accaduto è un testimone. Anzi, il testimone. L’unico – insieme a un’altra persona più spostata – ad aver assistito in diretta la scena. Come in un film. Senza la possibilità di capire realmente cosa stesse accadendo: «Ero vicino al bancone, dato che aveva appena preso da bere – ricostruisce in modo confuso, ma con grande impegno –. Ho sentito una persona inveire all’entrata del bar. Chi era? L’assassino. È entrato con un coltello spianato, da cucina credo, sarà stato lungo trenta centimetri».
I secondi successivi, sono quelli che hanno portato via per sempre ‘Summer’, come la conoscevano gli amici, o ‘Stefania’, nome utilizzato per i clienti. Le sue grida di terrore straziano i ricordi di Rasori: «Quell’uomo ha puntato dritto verso la barista. Ha urlato parole incomprensibili; mi sembrava tunisino, o marocchino: comunque nordafricano. Non ho capito niente. So solo che è andato dietro il bancone, e l’ha accoltellata per almeno sette volte. A morte».
Gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Brutali i fendenti ricevuti. «Sono fuggito subito – prosegue il testimone, portato via pochi minuti dopo dalla polizia per testimoniare –. Sono andato nella distesa fuori del bar, dove c’erano almeno altre cinque persone. Dalla vetrata ho intravisto l’uomo, sporco di sangue, uscire, avere un momento di tentennamento e poi scappare in direzione Crostolo».
Le tre ore successive sono febbrili. Il sistema di videosorveglianza ha permesso di vedere le immagini dell’assassino; le pattuglie si sono immediatamente lanciate alla sua caccia. I pianti disperati di mamma Ling (che avrebbe parlato di un «cliente», confermando le origini nordafricane) hanno riecheggiato in un clima surreale. Tantissimi cinesi a fianco a lei. Fondamentali nel richiedere l’intervento di un’ambulanza, dopo un malore della donna. Sbigottiti il vicesindaco Alex Pratissoli e l’assessore Nicola Tria. Perplessi il capo della squadra mobile Guglielmo Battisti, sul posto insieme al questore vicario e al magistrato Marano. La caccia all’uomo era ancora in corso. I segni del passaggio invece, avvolti da un telo bianco dietro un bancone. Lì, dove tutto si è fermato.
AGGIORNAMENTO Rilievi tutta la notte, ancora caccia all'assassino - Chi è il ricercato - Trovate tracce del killer