Il Festival Aperto propone in questo fine settimana un programma denso. A partire da Camilla Battaglia, voce supercollider e Matt Mitchell, piano e synth modulare ne "La Libellula", omaggio alla poetessa Amelia Rosselli (stasera alle 20,30 Teatro Cavallerizza). Prosegue con la prima assoluta di "Studio per una pratica dell’estasi", installazione di Luigi Ceccarelli (domani alle 17 e alle 20,30, ancora domenica 10 novembre, alle 17.30 e alle 19.30 al Teatro Ariosto). E con la danza di Annamaria Ajmone ne "I pianti e i lamenti dei pesci fossili" (nella foto, domani alle 19 e domenica alle 16 nella Sala Verdi dell’Ariosto). Si conclude con "The Tempest Songbook con FontanaMIX Ensemble", direttore Francesco La Licata (domenica alle 18 alla Cavallerizza). "La Libellula" è progetto in bilico tra melodia-canzone e introspezioni contemporanee, che vuole omaggiare Amelia Rosselli, tra le massime poetesse contemporanee. "Studio per una pratica dell’estasi", installazione di Luigi Ceccarelli, con la voce di John De Leo, live electronics Luigi Ceccarelli, impianto scenico Vincent Longuemare e testi Nazim Comunale. "I pianti e i lamenti dei pesci fossili" è invece uno spettacolo che nasce da una pratica di ricerca collettiva. The Tempest Songbook è uno costruito su una struttura musicale che intreccia parte della musica di scena per La Tempesta di Shakespeare e The Tempest Songbook di Kaija Saariaho, un ciclo di sei brani per soprano, baritono e ensemble di strumenti d’epoca scritto fra il 1992 e il 2004.
Stella Bonfrisco