Brutto episodio di presunto razzismo sabato al palazzetto dello sport Gaddo Cipriani di Borgo San Lorenzo (Firenze), in occasione della partita di calcio a 5, serie B, tra Mattaganese e la squadra emliana del Bagnolo. A metà del primo tempo, infatti, un giocatore della squadra mugellana, il 22enne Mattias Gningue, sarebbe stato bersaglio di insulti razzisti da parte di un giocatore della squadra avversaria della Bagnolese. Mattias – padre di colore e madre italiana –, spiega quanto accaduto: "Durante la partita mi sono state rivolte delle offese razziste, svariate volte, da parte di un giocatore che ha quasi venti anni più di me, che dovrebbe invece essere di esempio per i ragazzi".
"Subito dopo i fatti, insieme ai compagni e al mister, abbiamo espresso la volontà di abbandonare il campo, ma gli arbitri hanno detto che, non avendo sentito, avrebbero dovuto classificarlo come un abbandono del campo senza motivo". Si è continuato il gioco, quindi. Ma con l’amarezza di aver assistito a qualcosa di grave. E aggiunge: "A fine partita gli ho chiesto di scusarsi, o di avere il coraggio di rivolgere le stesse offese a mio padre, visto che i miei genitori sono sempre presenti in tribuna alle mie partite. Più che a me, è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei miei genitori e in particolare a mio padre".
Alla fine le scuse sono arrivate, dal giocatore coinvolto e dalla società, che ha pubblicato sui propri social questa nota: "Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto in casa Mattagnanese. Ribadiamo con forza che crediamo nei valori di inclusione, rispetto e unità che devono sempre guidare il nostro sport". Poche righe, giudicate però troppo generiche dal giocatore e dalla società mugellana.
"Fosse stato un ragazzo della mia età – aggiunge Mattias – non avrei sollevato questo clamore, da parte mia sarebbe stato più comprensibile. Ma trattandosi di una persona adulta non voglio che se la cavi con delle semplici scuse, vorrei che ci fossero dei provvedimenti da parte della federazione o per lo meno da parte della sua società".
Così commenta il presidente della Mattagnanese Tommaso Quartani: "Abbiamo già chiarito con i giocatori che se dovesse risuccedere una cosa del genere la partita va interrotta. Noi non vogliamo giocare di fronte a questi episodi. Anche se a fine partita alla fine sono state porte le scuse, è comunque un atteggiamento da condannare in tutto e per tutto. Noi abbiamo chiesto, visto che la federazione non può prenedere provvedimenti, che diano un segnale come società, adesso vogliamo vedere cosa faranno. Mi auguro che, oltre al comunicato, facciano anche altro".
Nicola Renzone