REDAZIONE REGGIO EMILIA

Nuovo Conad a Ospizio: "Stop cemento, serve coraggio. Rovinerebbe un bosco urbano"

Le critiche degli ambientalisti dei tre movimenti che osteggiano il nuovo supermercato "Intervento non giustificato. La zona ampiamente servita dal punto di vista commerciale".

Nuovo Conad a Ospizio: "Stop cemento, serve coraggio. Rovinerebbe un bosco urbano"

"Dobbiamo avere il coraggio di mettere in discussione la logica del cemento e della crescita all’infinito".

L’intervista rilasciata al Carlino, dall’ad di Conad Centro Nord, Ivano Ferrarini, che ha parlato del nuovo centro commerciale che sorgerà a Ospizio – negando che siano queste strutture a spopolare il centro storico, rivendicando poi la redditività dell’ultimo nato, il complesso ’Le Colline’ di via Luxemburg ("che ha superato le previsioni di budget del 30-40%, con una media di 21mila clienti a settimana") – ha suscitato parecchie polemiche.

In primis da parte di chi, da tempo, si batte contro la costruzione della struttura a Ospizio. In risposta al manager Conad è intervenuto infatti il coordinamento a natura circolare (in pratica non ci sono ruoli direttivi) dei tre movimenti che osteggiano il nuovo supermercato: XR (Extinction Rebellion), Ecologia Integrale e Ripuliamoci. "Questo progetto – dicono – non è virtuoso perché anche l’intervento più efficace di contenimento di emissioni di Co2 ha un impatto di gran lunga superiore al non intervento. Intervento (ovvero la costruzione del Conad, ndr) non giustificato essendo la zona ampiamente servita dal punto di vista commerciale" Secondo i tre comitati neanche la progettata Casa della Comunità porterà benefici perché "non vediamo come una colata di cemento di 31mila metri quadri sulla trafficatissima via Emilia e nel pieno della crisi eco-climatica possa farlo".

Il nuovo Conad andrebbe poi a pregiudicare "l’esistenza di un vero e proprio bosco urbano che costituisce un prezioso ecosistema. Distruggerla o manometterla andrebbe a compromettere anche la funzione di corridoio ecologico che l’area svolge. Siamo in un tempo in cui anche la costruzione di un supermercato, viene classificata come intervento green o a impatto zero. Dobbiamo allora avere il coraggio di mettere in discussione la logica del cemento e della crescita all’infinito, in un mondo che ci sta gridando con tutti i mezzi possibili di fermarci".

Gabriele Gallo