Stop forzato per il cantiere della nuova pista ciclopedonale a Brugneto di Reggiolo. Nei giorni scorsi un accertamento dei carabinieri forestali ha bloccato l’attività nel cantiere per presunte difformità del materiale utilizzato per riempire lo spazio tra il muretto laterale e la strada. I lavori sono stati avviati a luglio e avrebbero dovuto concludersi entro ottobre. Ora, però, i tempi sono destinati ad allungarsi.
Venerdì i militari del nucleo forestale hanno contestato l’utilizzo di materiale inerte non conforme: pare si tratti di scarti di dimensioni troppo elevate rispetto al previsto. Sono stati affissi i cartelli del sequestro su tutto il tratto di pista in costruzione. E non è dato di sapere quanto i lavori potranno proseguire. "Si faccia chiarezza al più presto – dice il sindaco Roberto Angeli – in quanto la pista è attesa da vent’anni e sarebbe un peccato rallentare il progetto ora che è in fase di ultimazione".
La quantità di inerti (non risultano problemi di tossicità o igienico sanitari) non pare eccessiva: potrebbe essere eventualmente recuperata e sostituita senza enormi difficoltà. Ma il sindaco se la prende anche per una "scarsa considerazione delle istituzioni".
"Al momento – dice Angeli – non abbiamo avuto alcuna informazione formale da chi sta conducendo gli accertamenti. Si tratta di un cantiere pubblico, su una strada pubblica e molto trafficata. Quando sono state sollevate le contestazioni non era possibile convocare anche l’amministrazione comunale ed il personale dell’ufficio tecnico? Ci auguriamo che possa essere chiarita la vicenda, mettendo l’impresa in grado di far fronte alla situazione e proseguire i lavori. Perché ci teniamo che la pista a Brugneto possa essere finalmente completata nel più breve tempo possibile".
Antonio Lecci