Reggio Emilia, 24 giugno 2024 – Pesante la situazione dei corsi d’acqua reggiani a causa delle forti precipitazioni delle scorse ore, che hanno minato il fragile equilibrio idrogeologico montano e collinare, collassato in vari punti.
Strade chiuse, ponti interrotti, arterie di vitale importanza invasa da melma e rocce trascinate. Disastri in montagna provocati dal nubifrag
io che ieri pomeriggio si è scatenato sul territorio di buona parte dell’Appennino e nell’alta V al d’Enza.Castelnovo Monti: dall’allagamento al Fornacione di Felina all’invasione torrenziale di Gatta con conseguimento abbattimento di un ponte, fin’ora sono stati registrati oltre dodici punti critici, mobilitati vigili del fuoco, le squadre comunali e la polizia locale. Con i carabinieri forestali e carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castelnovo Monti è stato abbattuto un piccolo ponticello che ostruiva flusso torrente, evacuate persone dalla sede stradale e chiusura al traffico. “Mobilitazione straordinaria per controllare una situazione d’emergenza che temiamo si possa ripetere questa notte come previsto”, ha detto il sindaco Emanuele Ferrari.
Un disastro anche a Carpineti dove il nubifragio ha interessato la zona artigianale di San Prospero, minacciata una casa a Montelago, allagato un cantiere edile, smottamento sulla sp 64 a Casteldaldo.
Baiso teme il risveglio della storica frana di Ca’ Lita. Tutti mobilitati, punti critici: Poggio del Bue, Ponte Secchia e Muraglione. Sindaco Spezzani: “Otto squadre al lavoro, peggio dell’anno scorso”.
Nel territorio di Baiso tra Poggio del Bue e Ponte Secchia si sono avuti effetti come fontane d’acqua alte diversi metri. Impressionanti le immagini della frana di Levizzano (Baiso) che si è trasformata in un fiume di melma proprio come nel giugno 2023, quando sempre a causa del maltempo l’imponente movimento franoso (lungo 2,5 km) aveva ripreso a muoversi di 7 metri al giorno. “I lavori di consolidamento fermi da mesi – commenta dall’opposizione Antonella Giglioli - Con l’emergenza arancione annunciata dalla Regione, quanti addetti alla vigilanza e al pronto intervento sono stati mandati sul posto a regimare a monte le acque?”
Un triste remake anche per Toano, con l’esondazione del Rio Spirola nel punto in cui attraversa la località Gatta: proprio come un anno fa. Alle 17 è stata anche chiusa momentaneamente la strada provinciale 468 a Cerredolo, attraversata da una cascata di fango e acqua rapida.
A Vetto, sempre nel pomeriggio, è esondato un rio alle porte del paese che ha interrotto il transito sulla provinciale 513.
A Vezzano le acque torrenziale hanno invaso parzialmente la chiesa de La Vecchia.
Le piogge in Appennino sono state intensissime, con il terreno saturato che non riesce più ad assorbire l’acqua: nella zona di San Valentino di Castellarano sono caduti fino a 57 millimetri in un quarto d’ora; a Vetto 114 mm sempre in 15 minuti verso le 17,30; a Baiso i pluviometri hanno segnato 77 mm. Nel territorio comunale di Toano le precipitazioni hanno toccato l’intensità 87 millimetri in 15 minuti; a Villa Minozzo gli 80 mm.
La situazione dei fiumi. Ieri sera attorno alle 19, l’Enza a Vetto e Cedogno è arrivato sopra soglia arancione, con livello 2.41 metri in aumento, mentre a Sant’Ilario era già oltre soglia gialla. Soglia rossa per il Secchia a Ponte Veggia-Sassuolo, con l’idrometro che segnava 12,36 metri, e il ponte chiuso mentre a Lugo di Baiso (con 1.95 m) era in soglia arancione, in aumento. Soglia arancione anche a Rubiera, con il sindaco Emanuele Cavallaro che alle 19 ha comunicato ai cittadini l’apertura del Coc (Centro operativo comunale di Protezione Civile), che “rimarrà attivo fino a fine emergenza in Municipio. La Polizia Locale è attiva h24; centrale operativa: 800 227 733”.