ANTONIO LECCI
Cronaca

Nube tossica alla piscina di Guastalla, il racconto scioccante dei testimoni: "Era una nuvola bianca e azzurra"

Reggio Emilia: i primi a essere investiti dall’esalazione sono stati l’operatore della piscina e i baristi. "Non capivamo"

Alcuni dei drammatici momenti dell’intervento nel cortile delle scuole

Alcuni dei drammatici momenti dell’intervento nel cortile delle scuole

Guastalla (Reggio Emilia), 10 maggio 2024 – “Stavamo lavorando nel bar, pochi minuti prima delle otto, quando abbiano notato alcuni ragazzi agitati all’esterno del locale. Sono uscito e ho visto una nube di colore chiaro, accompagnata da un forte odore acre e fastidioso".

A raccontare è Riccardo Bernardelli , uno dei titolari del Bar Sport, annesso al Centro Le Piscine di via Sacco e Vanzetti a Guastalla, dove ieri mattina è scattata l’emergenza durante una fase di travaso di sostanza acida all’interno di contenitori in uso al sistema di depurazione e pulizia delle acqua delle vasche.

"Abbiamo chiuso subito le porte per evitare che il gas potesse entrare nei locali del bar – aggiunge Bernardelli – mentre sul posto arrivavano i vigili del fuoco, giunti dal vicino distaccamento. Non abbiamo registrato malori all’interno del bar, ma solo dell’agitazione diffusa per questa situazione accaduta all’improvviso, che subito non si riusciva a capire da cosa derivava".

Con il titolare del bar c’era anche una dipendente, Monica Bertolotti : "Abbiamo visto questa nube bianca e azzurrina sulla parte sinistra rispetto all’ingresso del bar. A qualcuno lacrimavano gli occhi. Poi siamo usciti. Sembrava una situazione sotto controllo, ma poco dopo è scattata l’emergenza alle scuole superiori".

L’emergenza è stata limitata dal tempestivo intervento dell’operatore incaricato del travaso di sostanza, oltre che del responsabile del Centro Le Piscine, che ha subito chiuso l’erogazione di gas ed energia elettrica. Quando si è sprigionata la nube, infatti, l’operatore che stava iniziando il travaso ha subito interrotto le operazioni, mentre il responsabile della struttura, Cristiano Bigi , ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

"Quando ho visto questa specie di nebbia dall’odore acre – racconta Bigi – ho subito telefonato al 115. Nel frattempo ho chiusole utenze del gas e dell’energia elettrica per evitare delle possibili situazioni pericolose". Bigi sottolinea come il deposito di acido solforico sia inserito in una struttura protetta, inaccessibile a personale esterno: "L’operatore che riforniva i tre grossi contenitori di acido è molto esperto. Se ne occupa ormai da oltre trent’anni. Ha notevole esperienza in questo campo. Anche lui è stato portato in ospedale per una visita di controllo, visto che si è ritrovato come avvolto nella nube sprigionatasi all’improvviso. Ma poco dopo è stato dimesso, praticamente illeso, senza alcun sintomo".

Anche alcuni insegnanti delle scuole superiori sono stati trattati dal personale sanitario: fra loro pure il vice dirigente scolastico del Carrara, il prof. Filippo Ferrari , in questi giorni impegnato pure nella campagna elettorale come candidato sindaco a Poviglio. Verso la fine dell’emergenza ha manifestato pure lui alcuni sintomi sospetti, venendo sottoposto al controllo con un apposito saturimetro. Anche per lui nulla di grave.

La massiccia operazione di soccorso resterà a lungo nel ricordo degli operatori sanitari: "Queste scene le vediamo solitamente nei film americani. Non pensavo di dover vivere una simile situazione".

Sotto choc pure alcuni genitori: "Mi ha impressionato – confida uno dei loro – il notevole spiegamento di forze di soccorritori impiegato in questo servizio. Ho avuto paura per quello che poteva accadere ai nostri ragazzi".