REDAZIONE REGGIO EMILIA

Notre-Dame ricostruita: simbolo di fede per la Francia, dice il cardinale Ruini

Il cardinale Ruini commenta la ricostruzione di Notre-Dame come simbolo della fede in Francia durante l'inaugurazione.

Il cardinale Ruini commenta la ricostruzione di Notre-Dame come simbolo della fede in Francia durante l'inaugurazione.

Il cardinale Ruini commenta la ricostruzione di Notre-Dame come simbolo della fede in Francia durante l'inaugurazione.

"L’incendio di Notre-Dame era stato quasi il simbolo del declino della fede, del distacco della Francia dalla fede. La ricostruzione e l’inaugurazione sono invece il segno che la fede esiste ancora in Francia e quindi molti capi di stato hanno colto l’importanza simbolica di questa consacrazione". Lo ha affermato il cardinale Camillo Ruini in un’intervista ieri al Tg2, in merito alla cerimonia di inaugurazione di Notre Dame ricostruita dopo l’incendio di cinque anni fa.

E sui suoi 70 anni di sacerdozio il cardinale Ruini ha detto che "la prima cosa bella che ricordo è la mia ordinazione sacerdotale a Roma nel 1954, la seconda è la mia ordinazione episcopale a Reggio Emilia nel 1983, il dono del sacerdozio di cui io sono enormemente grato e del quale mi considero profondamente indegno", ha concluso il cardinale Ruini.

E ancora: "Ho avuto molte tentazioni contro la fede; ma ho sempre resistito. Il dubbio e le tentazioni sono due cose molto diverse. Il dubbio sospende l’assenso. La tentazione è una spinta a non credere, cui si può rispondere: no, io credo, e mi impegno con la mia testa a superare questa tentazione. Le tentazioni sono venute in particolare dalla lettura dei libri. Dai miei studi. Quanto più uno conosce la teologia, tanto più sa anche quante sono le difficoltà. Ma ora da anziano le tentazioni non ci sono quasi più", ha affermato Ruini, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ aggiungendo di non essere "mai stato propriamente innamorato. Ma di sicuro sono stato molto attratto da alcune mie amiche. Con l’aiuto di Dio però non ho mai ceduto a questa attrazione".

"Non sono mai stato un progressista. Semmai, se vogliamo usare queste categorie, un conservatore. Ero molto amico di Romano Prodi e ho celebrato il suo matrimonio. Nei nostri rapporti c’è stato un equivoco, almeno da parte mia: ritenevo che lui la pensasse come me. A ogni modo per Prodi provo amicizia e stima, che so ricambiate", ha concluso.