
Non sottovalutate il Maltese. L’istinto predatorio non è passato
Continuiamo il nostro viaggio nelle razze canine parlandovi oggi di un cane molto particolare. All’interno del gruppo dei Bishon c’è anche il Maltese, un cane di piccola taglia dalle origini antichissime: sembra infatti che la sua presenza fosse già certa ai tempi dell’Impero Romano. Secondo alcuni esperti ha avuto origine nell’isola di Malta, per altri nell’isola di Meleda, presso le coste della Dalmazia. Il termine ‘Malat’ significa rifugio, porto, e questi piccoli cani erano presenti negli antichi porti con il compito di tenere liberi dai ratti e topi i magazzini e le navi.
Ai tempi dei romani divenne il cane da compagnia delle nobildonne e si ipotizza che la sua diffusione verso Oriente abbia dato un contributo alla formazione di cani come il Lhasa Apso ed il Pechinese. In origine queste due tipologie di cane erano molto diverse da quelle che conosciamo oggi, tra il 1800 ed il 1900 la razza si è diffusa dall’Inghilterra a Canada e Stati Uniti, dove divenne molto popolare come cane da compagnia. Attualmente va molto di moda il Maltese molto piccolo, nonostante a questa taglia così ridotta siano legati tantissimi problemi congeniti.
Una delle caratteristiche più apprezzate è il mantello, con pelo bianco, denso lucido, setoso, lunghissimo su tutto il corpo e perfettamente dritto, mentre il sottopelo è quasi assente.
È un cane solido, sicuro, ha un’eccitabilità medio-alta ed è molto attento.
Da un lato ama tantissimo il contatto e la convivenza con l’uomo, dall’altro ha uno spiccatissimo istinto predatorio, ricordo di quando ‘lavorava’ nei porti come derattizzatore.
È un cane che nasce e cresce nei porti al fine di avere un ruolo attivo, queste sono abitudini dure a morire.
Ama essere coinvolto dagli esseri umani in attività all’aperto, ludiche e ricreative, e sebbene sembri un animale delicato, in realtà possiede un’ossatura robusta.
Abituato a vivere in luoghi piccoli a stretto contatto con l’uomo, poiché lo tenevano in cabina nelle navi, era anche usato come merce di scambio quindi l’adattabilità è uno dei suoi punti di forza, ma rimane un cane da lavoro, dunque ha necessità di fare tante altre attività oltre a vivere in braccio al proprietario.
Dott.ssa Alessia Cola
medico veterinario