REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Non mi aspettavo così tanto affetto". Benny Benassi e il festival record. Sedicimila presenze a Castellarano

Il dj ha portato qui alcuni colleghi famosi a Ibiza e Miami. E la risposta del pubblico è stata enorme "Tutto organizzato grazie alla pro loco e all’associazionismo. Ci sono più di 100 volontari impegnati".

"Non mi aspettavo così tanto affetto". Benny Benassi e il festival record. Sedicimila presenze a Castellarano

"Non ci aspettavamo che ci volessero così tanto bene, per una città come Reggio e un paese come Castellarano quello che è successo sabato è una roba davvero bella". Lo storico dj Benny Benassi è entusiasta della seconda edizione dell’Electronic BBQ festival, svoltasi sabato scorso nel Parco dei Popoli a Castellarano, con 16mila presenze.

Benassi, cosa le è rimasto a distanza di qualche giorno?

"Molta molta soddisfazione. Sta nascendo dal basso una comunità di appassionati di musica elettronica, grazie anche alla Pro Loco e a più di 100 ragazzi che hanno lavorato al festival. Qualcuno per farlo si è preso anche una settimana di ferie per montare, fare la festa e smontare invece che andare al mare… Incredibile. Ci stiamo investendo davvero tanto tempo ed energie, perché grazie ai volontari e agli sponsor vorremmo lasciarlo gratuito".

Ecco, qual è l’idea alla base dell’Electronic BBQ?

"Ho avuto la fortuna di suonare nei festival più importanti del mondo e quelli più belli nascono dalla passione per la musica, creandole intorno un’esperienza intera. Per farlo, oltre a cibo e bere quest’anno abbiamo aggiunto un altro palco nella zona dello street food e lì hanno suonato tre dj del ‘Dante Cafè’ di Miami, il locale a cui si ispira il ‘The riff’, tutto basato sui vinili. Sono venuti in Italia apposta, c’è anche stata una scena molto divertente quando si sono fatti spiegare cos’è il Parmigiano Reggiano. Poi è venuto Patrick Topping, uno dei dj più bravi di Ibiza. È stata un’esperienza bellissima, ho avuto la stessa identica sensazione di due settimane fa al Beyond Wonderland a Chicago, un festival da 60mila persone al giorno. Ma penso anche al Coachella, a cui ho avuto la fortuna di suonare tre volte e che è nato per la passione di due fricchettoni con un negozio di dischi: con le dovute proporzioni la nostra mentalità vuole essere quella".

Cosa può rappresentare per Castellarano e per Reggio un festival simile?

"Innanzitutto il Parco dei Popoli è stato importantissimo, è perfetto perché sembra un’arena naturale con il palco sotto e la gente che cresce davanti. A Reggio avevo incontrato una ragazza neozelandese, le avevo raccontato del festival, è venuta ed è rimasta entusiasta; una coppia da Verona, degli amici californiani che erano in vacanza da queste parti… Tante volte non ci rendiamo conto di quanto siano belle le piccole cose dell’Italia, ma gli americani impazziscono ed è importante valorizzare ciò che abbiamo".

Lei che ne sa, crede ci possa essere una sorta di rinascita della movida reggiana?

"Quando io avevo vent’anni c’erano 20 locali estivi, riaprirli adesso sarebbe difficile. Però dal post-Covid sono nati molti eventi all’aperto, in più si possono reinventare molti posti poco conosciuti, come il Parco dei Popoli".

Tommaso Vezzani