di Alessandra Codeluppi
Sono stati assolti entrambi dall’accusa di evasione fiscale milionaria, "perché il fatto non sussiste". Il verdetto è stato pronunciato dal giudice Giovanni Ghini nei confronti di Giuliano Ruffini, 77 anni, e del figlio Mathieu Ruffini, di 39. Il padre è un mercante d’arte, attività a cui collabora il figlio: negli ultimi anni i loro nomi sono saliti alla ribalta per un’inchiesta internazionale, partita da Parigi, su una presunta falsificazione avvenuta a Reggio di opere d’arte di grandi maestri del passato, poi vendute a cifre astronomiche. Per loro anche la Procura ha chiesto l’assoluzione, ma con formula dubitativa. Ma la buona notizia per Giuliano Ruffini dovrebbe comportarne a breve un’altra negativa. Nel senso che, concluso il processo sull’evasione, per lui si prevede nel giro di qualche mese l’estradizione in Francia, dove sarà processato per il filone legato all’arte. Ma andiamo con ordine. L’indagine sulle ‘croste d’autore’ era partita da Parigi nel 2015, per concentrarsi su tre reggiani: i due Ruffini e il pittore di Montecchio Lino Frongia. Nel 2016 fu sequestrata durante una mostra ad Aix-en-Provence una ‘Venere’ del principe del Liechtenstein, che lui acquistò per 7 milioni ritenendola del pittore tedesco rinascimentale Cranach il Vecchio. Gli inquirenti francesi sospettavano però che fosse un falso. La Francia chiese l’estradizione per Giuliano Ruffini, indagato per truffa, frode e ricettazione nel commercio di opere d’arte. Nel luglio 2020 la Cassazione sentenziò che dovesse essere estradato, ma finora rimasto qui: la Corte d’Appello aveva infatti disposto la sua consegna alla Francia solo dopo che si fosse completato il procedimento reggiano per evasione fiscale. Ora, se non ci sarà impugnazione della Procura, trascorsi i 90 giorni per il deposito delle motivazioni e altri 45 per l’eventuale appello, Giuliano Ruffini potrebbe essere consegnato alla Francia. "Nel caso, ci difenderemo dalle accuse", anticipa l’avvocato Federico De Belvis, che segue i Ruffini in tutti i procedimenti. Il figlio Mathieu è indagato a piede libero: dopo il sequestro del Cranach le perquisizioni coinvolsero anche la sua casa parigina. A Reggio scattò un blitz della Finanza, con il sequestro di opere nelle case degli indagati, poi restituite. Qui arrivò pure la Gendarmerie francese, in cerca di dipinti e di un forno per invecchiare i quadri, mai trovato. Nel maggio 2016 la Finanza sequestrò in una mostra a Treviso il ‘San Francesco’ di El Greco, di proprietà di Frongia. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha sostenuto che entrambe le opere fossero originali.