"Non è vero che l’ho picchiato". Comparso ieri in tribunale per la direttissima, Fabio Amato, 41enne di Fabbrico, arrestato lunedì per un presunto pestaggio ai danni di uno straniero, ha negato gli addebiti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la sera prima quest’ultimo aveva sparso la benzina sulla strada e appiccato il fuoco davanti alla casa di Amato. Il motivo sarebbe una contesa su un’auto che lo straniero doveva comprare da un parente di Amato: non ci sarebbe stato l’accordo sul denaro e il primo avrebbe acceso le fiamme sulla carreggiata davanti all’abitazione del 41enne. I carabinieri avevano identificato lo straniero, denunciandolo per minacce aggravate. Ma Amato avrebbe reagito pesantemente: si sarebbe presentato a casa dello straniero, facendolo salire sulla propria macchina per invitarlo a un chiarimento. Poi lo avrebbe portato in campagna e aggredito. Per il 41enne, con diversi precedenti tra cui una rapina in banca nel giugno 2016 a Urago D’Oglio (Brescia), è scattato l’arresto per l’ipotesi di reato di lesioni personali. Davanti al giudice Silvia Guareschi ha respinto ogni responsabilità. Il pm ha chiesto l’obbligo di firma quotidiano, mentre l’avvocato difensore Fabrizio Pancaldi una misura meno afflittiva. Il giudice ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione in caserma due volte alla settimana, in attesa del processo.
Alessandra Codeluppi