FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Niente più morti come Youness: "Vogliamo il progetto via Emilia bis"

Ieri la manifestazione per ricordare le vittime, i comitati di Cella, Cadè e Gaida insistono sulla variante

Niente più morti come Youness: "Vogliamo il progetto via Emilia bis"

Un sistema di viabilità sicuro e sostenibile, frazioni vivibili, servizi ed opportunità, ascolto delle istanze dei cittadini che vivono nelle periferie. Si è parlato di questo ieri alla manifestazione in memoria delle vittime della strada, organizzata a Villa Cella nel dicembre d’ogni anno in nome di Youness Lakhdar, il bambino di Cavriago falciato nel 2020 da un camion lungo la Via Emilia. Presenti con le lacrime agli occhi mamma Wafa’ e papà Mostafa, il cui dolore è un propulsore in più per le richieste che vengono dalla onlus "Mattone su mattone" di Cella, Cadè e Gaida, promotrice dell’evento. Presenti anche rappresentanti della "Rete delle Periferie" di Bagno, Codemondo e Sabbione. Esperienze di cittadinanza attiva dal basso, concreti laboratori di partecipazione democratica. Attorno ai partecipanti, striscioni che domandano la variante alla Strada statale 9 – la Via Emilia Bis – per togliere dagli abitati traffico e smog che, paradossalmente, a Cella, Cadè e Gaida aumenteranno con il completamento del tratto di tangenziale San Prospero Strinati-Corte Tegge. Si chiede che il Comune presenti la progettazione (promessa in gennaio, non ancora pronta), aggiornando gli studi già svolti, per mettere davanti ad Anas e alla Regione un progetto subito cantierabile.

Chiamato al microfono, ha parlato il consigliere Fabrizio Aguzzoli di Coalizione Civica: "Chi nella prossima amministrazione dovrà affrontare la questione della mobilità, avrà un problema enorme da gestire, non si deve minimizzare: la viabilità a Reggio negli anni è stata creata in maniera schizofrenica, non c’è stata una visione, solo un pezzo qua e là. La tangenziale, rispetto a Modena e a Parma, la stiamo facendo a tratti, che vanno a finire nelle rotonde. Proprio perché il problema è difficile, ci vogliono idee: se non le hai, chi meglio di chi vive sul territorio può suggerire le priorità? Si deve ascoltare con umiltà". E ha aggiunto: "Quando i cittadini si mettono insieme e bussano alla porta delle istituzioni sembra che diano fastidio. L’atteggiamento deve cambiare. Le Consulte sono un’idea buona, gestita e realizzata male. Che rappresentatività e autorevolezza può avere un organismo votato dal 4% dei cittadini? Ma a loro va bene: così riescono a controllare. Nel bilancio che discuteremo da lunedì ci sono 300 milioni, il Pnrr contribuisce con 80 milioni. Adesso i soldi si spendono per fare girare la macchina, ma non per fare cose utili: è un principio di cattiva amministrazione. Ci sarà un momento a breve in cui tutti verranno a bussare alla vostra porta a cercare voti, fare promesse. Pretendete poche cose ma serie".