"Io non mi lamento degli infortuni, ovviamente danno fastidio perché parliamo di calciatori che fanno la differenza, ma non abbiamo paura del Venezia. Dobbiamo tirare fuori le nostre caratteristiche, non possiamo pensare di fare a ‘schiaffoni’ contro un avversario così forte e strutturato fisicamente".
Il messaggio che Nesta manda ai propri calciatori e a tutto l’ambiente è chiaro: zero alibi, la Reggiana deve provare a giocarsela anche contro una corazzata come quella guidata da Vanoli.
Nesta, si è sempre detto che dopo questa sosta si sarebbero visti i veri valori delle squadre: lei che miglioramento si aspetta dai suoi ragazzi?
"Adesso la condizione fisica della rosa è più omogenea e siamo tutti attorno all’80% poi dobbiamo migliorare alcune situazioni, soprattutto negli ultimi 20 metri".
Anche in retroguardia però, perché 13 gol subiti in 9 partite sono davvero troppi…
"Questo è vero, ma se andiamo ad analizzare nel dettaglio, abbiamo sofferto soprattutto sui calci piazzati. A parte a Terni, non abbiamo mai preso delle imbarcate. Di sicuro abbiamo lavorato tanto sulle palle inattive perché ci siamo resi conto che qualche problema c’era. Avere coraggio, come ripeto spesso, non è sinonimo di scelleratezza".
Portanova come sta?
"È perfetto. Era reduce da un infortunio perciò pensavo che potesse avere qualche difficoltà, invece è in gran forma".
Le vicende extra campo che hanno tenuto banco anche in settimana non lo hanno distratto?
"Manolo ormai è abituato, non è bello da dire, ma è così. Tanto ogni giorno scrivono qualcosa su di lui…Il suo focus è solo sul calcio e quando è con noi sta bene".
Gli infortuni continuano a penalizzarvi e complicano la strada per trovare un’identità ancor più definita.
"L’identità l’abbiamo trovata dopo poco tempo, ovviamente gli infortuni danno fastidio, ma sono contentissimo della squadra che ho e i giocatori che vanno in campo possono fare risultato contro chiunque".
Potreste attingere dal mercato degli svincolati?
"No, non credo ci siano giocatori che possano cambiarci la vita. Preferirei magari tenere qualche soldo per gennaio, ma non chiedete a me perché a queste cose pensano il direttore e il presidente".
Da ex calciatore di altissimo livello ci piacerebbe una considerazione sulle ultime vicende sul ‘calcioscommesse’.
"Dico che un conto è falsare le partite e scommetterci sopra, come purtroppo è successo in passato. Un altro è perdere dei soldi giocando come sembra abbiano fatto questi ragazzi: quella si chiama ludopatia ed è una malattia che va combattuta. In ogni caso non faccio la morale a nessuno, spero si possano togliere questo problema e credo che in passato siano accadute cose ben più gravi".
Francesco Pioppi