REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Nessuno potrà ridarmi Stefano. Mi dispiace pure per chi l’ha ucciso"

Renzo Daveti, fratello della vittima, commenta l’arresto di Chesi: "Non lo perdono, ma quanto dolore..."

Stefano Daveti, 63 anni, ucciso il 21 giugno ’24 Dice Renzo: «Pensare che mio fratello aveva scelto la montagna per vivere tranquillo»

Stefano Daveti, 63 anni, ucciso il 21 giugno ’24 Dice Renzo: «Pensare che mio fratello aveva scelto la montagna per vivere tranquillo»

"Ho saputo dell’arresto domiciliare dell’uomo che ha massacrato di botte mio fratello Stefano. La magistratura segue il suo percorso, ma mio fratello Stefano nessuno me lo potrà ridare. È stata una tragedia inutile che si poteva evitare. Quell’uomo, suo padre, tutta una famiglia che viene coinvolta...Potrà sembrare strano, ma dal punto di vista umano, dico che mi dispiace anche per loro".

Renzo Daveti commenta con queste parole la notizia dell’arresto – ai domiciliari – di Cristian Chesi, il 47enne di Morsiano accusato di aver ucciso a sprangate il vicino di casa Stefano Daveti, 63 anni, al culmine di una lite che – il 21 giugno scorso – aveva visto coinvolto anche il padre di Cristian, Emore, 66 anni, anch’egli indagato per omicidio volontario.

"Sono vicino alla moglie di mio fratello Stefano", riprende Renzo. "Per noi la sua morte è stata una vera tragedia. Personalmente non mi sento di perdonare a chi ha ucciso senza pietà mio fratello. Resterà per sempre una dolorosa tragedia. Però – ribadisce – in questo momento sono vicino alle persone che soffrono proprio per questo fatto inconcepibile avvenuto a Morsiano, paesino di montagna che mio fratello aveva scelto per vivere tranquillo e sereno".

La vittima, Stefano Daveti, ex insegnante in un liceo artistico, a Morsiano si era trasferito una decina d’anni fa. Ma, di fatto, non si era mai integrato. Storie di incomprensioni, screzi tra vicini, provocazioni.

Il 21 giugno scorso sarebbe scoppiato un violento diverbio tra Daveti ed Emore Chesi, che avrebbe avuto la peggio. Una miccia che avrebbe fatto esplodere l’ira di Cristian, un uomo che mai si era reso protagonista di violenze. Aggredito in casa con una spranga, Daveti è morto dopo un breve agonia.

Il gip Gareschi avrebbe disposto gli arresti domiciliari per Cristian Chesi per evitare il pericolo di reiterazione, ravvisando forse la possibilità che il 47enne – sposato e padre di famiglia – possa compiere altri reati contro la persona.

"Ma nel caso specifico – commenta l’avvocato difensore dell’arrestato, Domenico Noris Bucchi – mi sembrerebbe una possibilità molto remota: Cristian è conosciuto da tutti come una persona perbene, che non ha mai compiuto alcun tipo di reato".

Settimo Baisi