"Nasceranno quattro nuovi boschi con tremila alberi e arbusti"

Piano finanziato dalla Regione. Emanuele Cavallaro: "Filtro. che terrà lontane tentazioni. edificatorie o speculative".

"Nasceranno quattro nuovi boschi con tremila alberi e arbusti"

Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera

Nel comune di Rubiera nascono quattro nuovi boschi: saranno piantumati quasi 3mila alberi e arbusti. La Regione ha finanziato, con il bando ‘Mettiamo radici per il futuro’, la forestazione di quattro aree sul territorio rubierese in base a un progetto realizzato da tecnici specializzati, presentato nei mesi scorsi dall’amministrazione. "Sono state individuate – spiega il sindaco Emanuele Cavallaro – quattro zone adatte alla creazione di ‘boschetti’ che hanno naturalmente lo scopo di incrementare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria riducendo la C02, ridurre l’effetto isola di calore, riqualificare ambiti urbani e periurbani. Si tratta della parte occidentale della ‘duna di Fontana’ che separa l’Alta Velocità dall’abitato nord, della collinetta presso il parco Baden Powell che separa la zona residenziale da quella industriale, dell’area verde a fianco dei laghetti di Calvetro di nostra proprietà vicino agli orti sociali e a un intervento di rimboschimento già portato avanti da alcuni bravissimi volontari e di un’area ceduta da un frantoio al Comune a Contea". Sono quasi tremila nuove piante: 279 averi, 434 carpini, 340 frassini excelsior e 94 ornus, 94 meli selvatici, 532 querce, 340 prugni, 159 sanguinelle, 201 noccioli, 201 evonimi, 79 ligustri, 79 pruni, 79 viburni. "I numeri sono precisi perché si segue un preciso schema, in base alle direttive regionali, con la creazione di una cortina verde e un sistema che alterna alberi e arbusti – sottolinea Cavallaro –. Ci vorrà qualche anno perché i boschetti crescano, ma piantare alberi è importante per il futuro. È il progetto che ha ricevuto quest’anno il finanziamento più alto di tutta la Regione". Il costo complessivo dell’operazione è di 125mila euro. "Sono circa nove ettari di superficie che, da prato più o meno spelacchiato, passeranno a bosco con la relativa densità di piante e di produzione di ossigeno e di biodiversità. Sono aree che così vengono anche ‘impegnate’ per il futuro, restituite a un ruolo di filtro che terrà lontano tentazioni edificatorie o speculative. Ringrazio la Regione per avere creato questa linea di finanziamento e per la fiducia a un progetto articolato e importante per un piccolo territorio come il nostro".

Matteo Barca