La stella di Federico Mussini ha ripreso a brillare. Dopo un paio di anni condizionati da qualche infortunio e un po’ di sfortuna, l’ex bambino prodigio della Pallacanestro Reggiana sta giocando – almeno a livello statistico – la miglior stagione della propria carriera.
‘Musso’ con la maglia di Avellino, Serie A2, sta infatti viaggiando a 15,5 punti di media (con il 52% da 2 e il 33% da 3) ed è diventato uno dei beniamini indiscussi della tifoseria campana che sogna un ritorno nel gotha del basket dopo il fallimento del 2021. La rinascita del talento classe ’96 di casa nostra - che a soli 17 anni stupì il mondo cestistico debuttando in quintetto alle Final Eight del 2014 – era già iniziata nella passata stagione con la canotta di Cento, ma adesso sta assumendo proporzioni ancor più notevoli.
Mussini, innanzitutto come sta e come si trova ad Avellino?
"Molto bene, grazie. Qui ad Avellino c’è un ambiente che sta ritrovando tanto entusiasmo e che dopo la promozione dell’anno scorso è in grande crescita. All’inizio della stagione venivano a vederci poco più di mille tifosi, mentre ultimamente sono attorno ai tremila. Tutto questo grazie ai nostri risultati e soprattutto alla sintonia che si è instaurata con il coach (Alessandro Crotti, ndr) e con la città, sono felice".
Immaginiamo però che il suo obiettivo sia quello di tornare in Serie A…
"Assolutamente, ma penso che ad Avellino possa esserci l’ambizione giusta per provarci. Magari non subito, ma già il prossimo anno potrebbe essere quello giusto. Tornarci tutti assieme sarebbe davvero bellissimo".
Le giovanili da predestinato, l’esordio con la Grissin Bon ancora minorenne, un college di fama mondiale come St. John’s, il ritorno a Reggio e poi qualche anno in chiaroscuro: ci sono dei rimpianti in questo suo percorso?
"Onestamente non parlerei di rimpianti, sono soddisfatto di quello che sto facendo. Sicuramente ci sono stati dei momenti positivi e altri negativi che però fanno parte della carriera di ogni giocatore. Da ragazzino che puliva il parquet del PalaBigi ad arrivare a fare tutto questo…Mi sembra un sogno".
L’Unahotels si è qualificata alle Final Eight di Coppa Italia e quando si parla di questa kermesse è impossibile non citare quell’edizione magica del 2014 quando lei, complice l’assenza di Cinciarini, fu lanciato in quintetto base da Menetti a 17 anni ed eliminaste Cantù…
"È sicuramente uno dei ricordi più belli della mia vita, ero un ragazzino e partecipare ad un evento così importante da protagonista è qualcosa che ti rimane dentro per sempre. Qualcosa a cui non potevo credere sul momento. Da lì è iniziato un po’ tutta la mia carriera. L’altro momento indimenticabile sono i playoff scudetto del 2015, con le piazze della città piene di tifosi che seguivano le nostre partite".
Che impressione le sta facendo la ‘nuova’ Unahotels?
"Coldebella ha costruito un’ottima squadra, molto bilanciata e ben allenata. C’è grande equilibrio nel campionato italiano, ma proprio per questo credo che per la corsa alla Coppa Italia vada inserita anche Reggio. I miei giocatori preferiti? Winston e Smith, un campione straordinario".
Domenica c’è il derby con la Virtus, con il PalaBigi sold-out già da diversi giorni…
"La Virtus è una squadra di Eurolega e parte favorita, ma la Pallacanestro Reggiana sta dimostrando di poter competere davvero con tutti. Se riuscirà ad avere più intensità degli avversari, allora potrebbe fare il colpaccio. Spero di poter tornare presto in via Guasco per fare il tifo e per salutare tutti i sostenitori, quello sarà sempre un posto speciale per me".