Reggio Emilia, 28 settembre 2023 - Dodici anni e 4 mesi di condanna a Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida, rispettivamente figlia e genero di Giuseppe Pedrazzini, l'uomo di 77 anni scomparso dalla sua casa di Cerrè Marabino, frazione di Toano, e ritrovato senza vita l'11 maggio 2022 dentro il pozzo esterno alla sua abitazione. È questa la sentenza emessa stamattina dal giudice dell'udienza preliminare Andrea Rat al termine del processo di primo grado con rito abbreviato (dunque con lo sconto di un terzo di pena in caso di condanna) che vedeva imputati i coniugi e la vedova Marta Ghilardini, 64enne che oggi è stata rinviata a giudizio.
La 38enne e il marito 43enne sono stati assolti dall'accusa di omissione di soccorso nel giorno di morte di Pedrazzini (5 marzo 2022), mentre sono stati ritenuti responsabili di tutti gli altri reati contestati: maltrattamenti aggravati per aver causato la morte dell'anziano e perché inflitti davanti al nipote minorenne; sequestro di persona per averlo tenuto in casa e avergli impedito di comunicare con parenti e amici; truffa all'Inps per aver continuato a intascare la sua pensione; soppressione di cadavere. Nella scorsa udienza il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Piera Cristina Giannusa, che ha coordinato gli accertamenti dei carabinieri, aveva chiesto per la coppia 18 anni. Stamattina si è presentata in aula Silvia Pedrazzini, mentre il genero non c'era, a differenza della scorsa udienza dove entrambi erano venuti in tribunale: la coppia è difesa dall'avvocato Ernesto D'Andrea. C'era anche Ghilardini, tutelata dall'avvocato Rita Gilioli: l'imputata si è allontanata senza fare commenti.
Grande la commozione dei familiari dello scomparso: usciti nel cortile, hanno pianto e si sono abbracciati. C'era Claudio Pedrazzini, fratello della vittima, insieme alle sorelle Floriana e Luciana: lui si è costituito parte civile affidandosi all'avvocato Naima Marconi. 'Giustizia è stata fatta per il nostro Beppe - ha detto Claudio -. Questa vicenda ci ha segnati molto'. La sorella Luciana, tra le lacrime: 'Non ci credo ancora che a mio fratello sia stato fatto tutto ciò che gli è stato fatto'. Floriana Pedrazzini rimarca 'la freddezza disumana di tutti e tre. Anzi: si sono presentati col sorriso, beati loro'. Per lei 'Ghilardini non era succube della coppia, ma ha avuto lo stesso ruolo'. L'avvocato Marconi ha commentato: 'Siamo soddisfatti. Finalmente sappiamo qual è la verità, quella che emerge dalle aule del tribunale e non dai talk show. Oggi è giustamente arrivata la condanna che ci aspettavamo'.