REDAZIONE REGGIO EMILIA

Anziano trovato morto nel pozzo: confermata in Appello la condanna a figlia e genero

Il caso di Toano, sull’Appennino reggiano. Secondo l’accusa avrebbero occultato il cadavere per intascarsi la pensione: pena di 12 anni e quattro mesi per entrambi, in Abbreviato

Reggio Emilia, 13 gennaio 2025 - La Corte d'Appello di Bologna ha confermato la condanna arrivata in primo grado in abbreviato, a 12 anni e 4 mesi di reclusione per entrambi, per Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida, 39 e 44 anni, figlia e genero di Giuseppe Pedrazzini, 77enne il cui corpo è stato ritrovato (morto già da mesi secondo gli inquirenti) l'11 maggio 2022 a Cerrè Marabino di Toano, nell'Appennino Reggiano, in un pozzo vicino all'abitazione chiuso con una pesante lastra di ferro.

Giuseppe Pedrazzini e il ritrovamento nel pozzo. Confermata in appello la condanna della figlia e del genero, entrambi continuano a professarsi innocenti
Giuseppe Pedrazzini e il ritrovamento nel pozzo. Confermata in appello la condanna della figlia e del genero, entrambi continuano a professarsi innocenti

La coppia - che era collegata in video con l'aula di Bologna - era è finita a processo con le accuse di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona (per averlo tenuto in casa impedendogli di comunicare con parenti e amici), truffa ai danni dello Stato (per aver continuato a intascare la pensione della vittima) e soppressione di cadavere.

Nel frattempo, con rito ordinario, davanti al tribunale di Reggio Emilia è partito il processo che vede imputata la vedova di Pedrazzini, Marta Ghilardini, con le stesse accuse.

La difesa dei coniugi, rappresentata dall'avvocato Ernesto D'Andrea, ha annunciato che farà ricorso in Cassazione. I due continuano a professarsi innocenti.