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Morti del Cavòn, interviene il sindaco: "Ada fa bene a chiedere risposte. Riconciliazione? Percorso lungo"

Il primo cittadino di Campagnola, Santachiara sulla vicenda del dopoguerra "Ogni 25 Aprile passo sempre davanti alla lapide, vanno tutti considerati".

Il sindaco di Campagnola Alessandro Santachiara

Il sindaco di Campagnola Alessandro Santachiara

"Capisco la signora Ada Bizzarri, al suo posto farei lo stesso e continuerei a cercare risposte. Riconciliazione destra-sinistra il 25 Aprile? Credo sia ancora un percorso lungo...". Il sindaco di Campagnola, Alessandro Santachiara, interviene sulla vicenda dei ’Morti del Cavòn’ – decine di persone molto probabilmente trucidate nei rastrellamenti partigiani nell’immediato dopoguerra nei giorni successivi alla Liberazione dell’aprile ’45 – riportata alla luce dal Carlino. Bizzarri, oggi 86 anni, insieme ai figli, ha lanciato un appello alla magistratura: "Prima di morire vorrei sapere se tra le ossa ritrovate nel ‘Cavòn’ c’erano davvero anche i miei genitori. Dove sono i risultati dei test del Dna realizzati dai Ris nel 2009? Da allora non ho saputo più nulla...", ha detto riguardo ai resti umani trovati il 7 marzo del 1991 negli scavi di una cava d’argilla in disuso. Furono ricomposti 19 scheletri, ma solo a nove di questi si riuscì a dare un’identità. Tra questi ci sarebbero stati anche Maria Bocedi, all’epoca 27enne e Carlo Antonio, 33 anni, i genitori di Ada che all’età di sei anni rimase orfana insieme al fratello Orazio. Ma la speranza si riaccese nel 2009 quando il sostituto procuratore Maria Rita Pantani, tuttora in carica a Reggio, decise di trasferire i resti a Parma affidandoli ai Ris per analizzarli con le nuove tecniche sofisticate e dare finalmente un nome agli scomparsi. "Mi prelevarono un campione di Dna. Ma da allora, nessuno mi ha più fatto sapere nulla. Prima di morire, vorrei sapere la verità...", ha detto Ada.

La famiglia Bizzarri ha criticato anche Anpi e istituzioni locali di Campagnola ("Non li abbiamo mai visti alle celebrazioni"). L’attuale sindaco Santachiara risponde: "La mia porta è sempre aperta e se vorranno venire a parlarmi, li ascolterò molto volentieri. Mi spiace che pensino questo, ma posso dire che in ogni commemorazione del 25 Aprile, il sindaco di turno compreso il sottoscritto, si è sempre soffermato anche davanti alla lapide dedicata ai ‘Morti del Cavòn’ dai primi anni Duemila oltre ai cippi partigiani, perché credo sia giusto tenere tutti in considerazione. E così faremo anche quest’anno". La famiglia Bizzarri ha però confidato di "non sentire il 25 Aprile come giorno della Liberazione perché riporta alla mente la tragedia". Ma il sindaco spiega che "quello è il giorno deputato alla Memoria di tutti. Anche la battaglia partigiana di Campagnola, che ricorre il 15 aprile, viene ricordata in questa occasione". Infine il primo cittadino auspica che "non ci siano strumentalizzazioni politiche sulla vicenda perché farebbero male alla Memoria. Tuttavia credo che una riconciliazione al momento sia un percorso ancora lungo visto che la memoria non è ancora chiara per tutti".

Daniele Petrone