"Morte che doveva essere evitata. Molti adesso hanno paura di uscire"

L’assessore Torri: "I cacciatori sparano troppo vicino alle case e alle persone"

"Morte che doveva essere evitata. Molti adesso hanno paura di uscire"

Torri Giorgi, assessore di Casina

Il tragico errore del cacciatore che ha sbagliato bersaglio nel castagneto di Leguigno colpendo a morte Marco Gentili, intento a raccontare a un amico, che con lui raccoglieva castagne, il suo ultimo viaggio a Santiago di Compostela, oltre ad aver tramesso in tutti gli abitanti della zona un profondo dolore scatena anche molta paura. Paura di uscire di casa per andare a fare una passeggiata nella campagna attorno alle abitazioni e ancor più di entrare nel mistero dei boschi fitti di ombre in cerca di funghi o di castagne.

L’assessore comunale di Casina, Alessandro Torri Giorgi, ha postato sul suo profilo Facebook un messaggio di cordoglio esprimendo la sua vicinanza alla famiglia Gentili per il grave lutto. Questa la prima riflessione dell’assessore Torri Giorgi: "Uscire per andare a fare una passeggiata con la famiglia, con un proprio nipote o semplicemente da soli, uscire per andare a raccogliere i funghi, le noci o le castagne – scrive l’assessore – e non averne la libertà perché il rischio è troppo grosso. Quanto accaduto l’altro giorno è stato un avvenimento preannunciato da molto tempo. Non si tratta di una dolorosa fatalità. È un evento tragico e doloroso che poteva e doveva essere evitato. Alcuni abitanti che uscendo di casa hanno trovato nei paraggi cacciatori, oggi con quello che è accaduto manifestano la loro preoccupazione. Li capisco perché anch’io mi sono visto e ho trovato i cacciatori troppo vicino a casa, vicino al campo che coltivo con mia moglie e il mio bambino. Ho paura dei cinghiali? No. Ho paura del lupo? No. Ho solo paura dei cacciatori che sparano troppo vicino a me, vicino alla mia famiglia, sparano vicino ai turisti e alle persone. Di quelli, sì ho paura". Aggiunge: "Ho paura di chi con le armi in mano limita la mia libertà. Ho paura di chi improvvisamente, tutelato dalle leggi italiane, diventa proprietario di campi e boschi. Oggi è vero che ci sono due famiglie rovinate, ma la mia vicinanza va tutta a chi ha perso un padre, un marito, un fratello, un amico, un vicino di casa adorabile. La scelta di imbracciare un fucile e sparare per divertimento, non per necessità alimentare, resta una scelta su cui ponderare".

Settimo Baisi