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Reggio Emilia, prendevano scarti di mortadella per farci panini in pausa pranzo: sospesi

Correggio: alcuni operai sono stati ripresi dalle telecamere, è partita la sanzione

Fette di mortadella

Fette di mortadella

Reggio Emilia, 15 settembre 2022 - "Sono stato sospeso dal lavoro per aver mangiato due fette di mortadella". È quanto denuncia un operaio dello stabilimento di Correggio dell’azienda socio cooperativa Agricola Tre Valli che lavora per conto del Gruppo Veronesi, il colosso leader nel settore agroalimentare e presente sui mercati, tra gli altri, coi marchi Aia e Negroni. Oltre all’uomo che si è rivolto con un altro collega a uno studio legale per fare ricorso contro eventuali sanzioni o addirittura il possibile licenziamento, ci sono altre posizioni al vaglio. Tutti hanno ricevuto una lettera di contestazione disciplinare dopo essere stati convocati dall’azienda.

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"Un po’ di tempo fa si sono verificati degli ammanchi in azienda – racconta uno dei lavoratori sospesi addetti al confezionamento che preferisce restare anonimo – Sono spariti soldi e oggetti di valore negli armadietti degli spogliatoi. Così, l’azienda ha deciso di installare delle telecamere nascoste. Dalle immagini hanno scoperto un operaio che si è portato a casa due prosciutti interi ed è stato giustamente licenziato". Ma non è finita qui. Dai video emerge una situazione che alla proprietà non piace. "Mi hanno contestato il fatto che durante il turno di lavoro, che dura otto ore, ho preso due fette di mortadella per farcire un pezzo di gnocco che mi sono portato da casa. Ho fatto uno spuntino nella mia pausa, dato che nello stabilimento ci sono alcuni distributori automatici che non bastano per 80 dipendenti e al pomeriggio sono già vuoti. I nostri turni sono pesanti, mangiare qualcosina per avere la forza di lavorare è necessario. Così siamo costretti a ricorrere a cibo alternativo".

Il dipendente continua: "Di questa circostanza, in azienda sono stati sempre tutti consapevoli. È ammesso e tollerato che i dipendenti utilizzino, per uso personale e in sede, salumi destinati allo scarto e non per la messa in commercio per uso umano. Tant’è che non ho mai cercato di occultare il salume. Ho fatto tutto alla luce del sole perché in buona fede. Anche perché sapevamo che sarebbero state montate le telecamere per i precedenti gravi ammanchi, questi sì giustamente da condannare".

Il lavoratore infine denuncia una condotta a suo giudizio scorretta da parte dell’azienda quando è stato convocato. "Ho subito ammesso di aver mangiato il panino con la mortadella, non mi sembrava di aver fatto nulla di sbagliato. Anche perché allora sarebbe da sospendere tutto il personale, perché questa è una prassi consolidata. Poi capisco da una parte anche le ragioni dell’azienda nel dire che se tutti mangiassimo una vaschetta a testa, sarebbe un danno. Però quello era salume di scarto... Ma c’è una cosa che non ho gradito: hanno provato a convincermi a licenziarmi così, a detta loro, non sarebbe risultata la segnalazione disciplinare... Lavoro qui da anni, mi sono sempre trovato bene, non ho mai creato problemi e mai mi sono lamentato. Chiedo solo di poter tornare a lavorare e di non essere punito per due fette di mortadella... Ho una famiglia e in questo periodo storico così difficile, non ricevere lo stipendio metterebbe in crisi chiunque".