Reggio Emilia, 12 agosto 2024 – È stato un attimo: le grida, la caduta, e poco dopo il cuore di Valentina ha smesso di battere. Era una giornata all’insegna dell’avventura e della natura, che lei tanto amava. Una giornata come tante, trascorsa in cima alle montagne. Purtroppo, invece, finita in tragedia.
Valentina Fino, 31 anni, infermiera bolognese, ha perso la vita dopo essere scivolata all’Alpe di Succiso (Ventasso), sabato pomeriggio, mentre stava percorrendo il sentiero del Barbarossa, a ridosso del crinale, in compagnia del suo ragazzo.
Si tratta di un sentiero per escursionisti esperti e lei era, a tutti gli effetti, una frequentatrice assidua della montagna. Coltivava questa passione da tempo, come testimoniano le foto che riempivano i suoi profili social.
Stando a quanto si è potuto ricostruire, a un tratto, lungo questo percorso molto stretto, deve aver messo un piede in fallo, probabilmente a causa del palèo, e proprio per l’erba, che nasconde le insidie, sarebbe scivolata, precipitando per oltre 100 metri nello strapiombo verticale.
Il compagno la precedeva sul sentiero: non ha visto cos’è accaduto, ma ha sentito gridare, si è voltato e l’ha vista rotolare giù. Ha immediatamente chiamato i soccorsi, dal sentiero, e poi, senza pensarci un attimo, è sceso là sotto per raggiungerla.
Non si sa come abbia fatto, dato che la parete rocciosa in quel punto non è solo molto verticale ma anche molto pericolosa, forse lo choc e una grandissima forza dovuta alla disperazione, però ci è riuscito e dopo poco era accanto a lei.
In quel momento, Valentina respirava ancora. Sul posto il Soccorso Alpino stazione monte Cusna, ma, dopo un tempo brevissimo, il personale sanitario dell’elisoccorso non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Nella caduta ha riportato numerose fratture ma soprattutto un trauma cranico molto importante che purtroppo non le ha lasciato scampo. I soccorritori hanno elitrasportato il ragazzo e il corpo di Valentina.
L’intervento di recupero è stato molto complesso non solo per la difficoltà dei luoghi ma anche per quella delle comunicazioni telefoniche, in quella zona il segnale va e viene.
La salma è stata poi portata al campo sportivo di Succiso Nuovo. Poco prima, Fino aveva postato sui social un video mentre si arrampicava. Praticava escursionismo con regolarità. Il compagno è sotto choc, distrutto, chiuso nel dolore.
“Anche se si è esperti, bisogna fare molta attenzione su sentieri come quello – l’appello del Soccorso Alpino –, per essere percorso in sicurezza il terreno deve sempre essere ben visibile. Il palèo copre le insidie, le nasconde, sotto può esserci un buco o un altro. Prima di procedere bisogna spostarlo per vedere cosa c’è sotto e solo poi poggiare il piede. Va ricordato che un ciuffo d’erba può sempre nascondere qualcosa. Bisogna prestare quindi ancora più attenzione e tenere conto che l’erba potrebbe coprire pericoli e insidie”.