Ieri, in serata, si è diffusa a Luzzara la notizia della scomparsa di Martina Bonaretti, 21 anni, che abitava nel paese della Bassa. Giovedì scorso era stata portata in ospedale a Guastalla, in ambulanza, con sintomi riconducibili al Covid-19. Inizialmente non sembrava nulla di grave. Ma dai giorni successivi le sue condizioni sono andate via via peggiorando. Molti amici, anche attraverso i social, avevano inviato messaggi di augurio, sperando che potesse farcela a uscire da una situazione critica. Ma ieri pomeriggio ogni speranza si è dissolta. Aveva frequentato l’istituto Carrara di Guastalla. Lascia nel lutto il padre Lucio, la madre Silvia, la sorella Aurora, il fidanzato. In serata tantissimi i messaggi e i ricordi a lei dedicati dagli amici.
Scende intanto il totale dei contagi giornalieri ma sale quello dei deceduti: il bollettino provinciale di ieri, che si riferiva ai decessi del giorno prima, riporta gli anni di nascita di altre otto persone venute a mancare, cinque delle quali erano residenti in città, una a Bibbiano, una a Guastalla e una a Rio Saliceto. Si tratta di tre donne, una di 64 anni e due di 86 anni, e cinque uomini di 84, 85, 87, 92 e 93 anni. Le vittime reggiane del virus rientrano in una giornata segnata a livello regionale da 48 decessi in tutto, quasi la metà delle quali (20) interessano le zone di Bologna e Imola. Tornando sulla nostra provincia, dopo un periodo di incessante crescita dei contagi giornalieri, ieri sono stati registrati ’solo’ 241 nuovi casi di cui 185 sintomatici. Reggio città ne conta 78, mentre i numeri più alti delle parti delle zone decentrate interessano Scandiano (14), Correggio (12) e Bagnolo in Piano (10). Con un altro ingresso in terapia intensiva il totale dei ricoverati finora arriva a 26; per 10 dei nuovi positivi è stato invece predisposto il ricovero in terapia non intensiva, mentre i rimanenti 230 si trovano dunque in isolamento a casa.
Rimane tuttavia ampio il divario tra i casi per cui la sanità pubblica è riuscita a ricostruire tutta la catena di trasmissione del virus (57) e i casi per cui invece vale la classificazione di ‘sporadici’ (230). A questo proposito è bene ricordare due cose: la prima è che molti casi vengono classificati in questo modo non perché non sia stato possibile ricondurli a un focolaio, ma perché non è nemmeno ancora iniziata l’indagine. Qui si passa al secondo promemoria: da inizio mese è attivo il servizio di segnalazione dell’esito del tampone via sms, dallo stesso messaggio i cittadini possono accedere a un modulo da mandare all’Asl che riporta nomi e numeri telefonici dei contatti stretti.