Reggio Emilia, 13 gennaio 2016 - La condanna a 30 anni per Mohamed El Ayani, imputato per l’omicidio della moglie Rachida Radi, uccisa a 34 anni con 17 martellate il 9 novembre 2011, nella loro casa di Sorbolo Levante di Brescello (Reggio Emilia), è stata confermata dalla seconda sezione Corte di assise di appello di Bologna.
A scatenare l’ira dell’uomo, un marocchino 42enne, il fatto che la moglie volesse vivere ‘all’occidentale' e che aveva presentato la richiesta di separazione Il Gup di Reggio Emilia aveva condannato El Ayani a 30 anni in abbreviato, riconoscendo anche l’aggravante della crudeltà, contestato dalla difesa. La Corte d’assise d’Appello, nell’ottobre 2013, confermò la condanna. A marzo 2015 la Cassazione ha però annullato con rinvio ad un’altra Corte, con l’indicazione di valutare la sussistenza proprio della crudeltà. I nuovi giudici l’hanno riconosciuta, confermando la pena del Gup. Soddisfazione delle parti civili, tra cui l’Acmid Donna Onlus, l’associazione a tutela delle donne mussulmane vittime di violenza, rappresentata dall’avvocato Loredana Gemelli del foro di Torino.