
Il 46enne era ai domiciliari: pestò un anziano che acquistò casa sua all’asta. Ora in cella dopo le intimidazioni al blogger che parlò della vicenda sui social.
Avrebbe inviato minacce macabre a un blogger per quanto aveva scritto sui social a proposito della grave aggressione che lo vide protagonista. Per questo motivo è stato disposto l’aggravamento della misura cautelare per il 46enne campano Riccardo Pappacena, che è tornato in carcere. Lui, insieme al fratello 45enne Domenico, aveva ricevuto una condanna in primo grado per il violento pestaggio avvenuto il 7 marzo 2023 davanti al tribunale: il fatto, anticipato dal Carlino, vide come vittima un anziano imprenditore che aveva appena acquistato all’asta la casa a Rubiera, in via Venezia 5, che era appartenuta a Riccardo. L’inchiesta era stata seguita dal pubblico ministero Maria Rita Pantani. Nell’ottobre 2024 il collegio dei giudici aveva riqualificato l’accusa di tentato omicidio in lesioni gravi, comminando 8 anni a Riccardo e appena meno, 7 anni e 9 mesi, a Domenico.
Entrambi erano stati condannati a pagare 30mila euro di provvisionale alla PA spa, azienda di cui il modenese 76enne Arnaldo Benetti, l’uomo che fu picchiato, è amministratore. I fratelli, un tempo residenti a Rubiera e posti agli arresti domiciliari a Sarno (Salerno), erano stati riconosciuti responsabili anche dei reati tentati di turbativa d’asta ed estorsione, il solo Riccardo pure di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ora per il 46enne è scattato l’aggravamento perché tramite le piattaforme social avrebbe minacciato un blogger milanese, Giancarlo Ferraina: la sua ‘colpa’ sarebbe stata quella di trattare e criticare la vicenda che coinvolse i due fratelli in un video live della pagina di TikTok che usa per fare informazione. La Procura, diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci, appresa la vicenda in forma anonima, ha emesso una delega di indagini e ha identificato la parte offesa: è emerso che Riccardo Pappacena inviava al blogger attraverso le piattaforme social la sua faccia in una bara, la foto del suo campanello di casa, nonché l’ordinanza cautelare cui era sottoposto che indicava la data del termine della misura accompagnata dalla minaccia che lo sarebbe andato a cercare, più altre intimidazioni.
Gli esiti delle attività investigative delegate dalla magistratura reggiana e confluite alla Procura generale di Bologna hanno visto quest’ultima ottenere dalla quinta sezione penale della Corte d’Appello l’applicazione del carcere al 46enne. Abbiamo interpellato l’avvocato Valentino Miranda, difensore di Riccardo Pappacena: "Al momento preferisco non rilasciare dichiarazioni in attesa che sia chiarito meglio il contorno della vicenda".