REDAZIONE REGGIO EMILIA

Minaccia il padre con un cacciavite. Poi se la prende coi carabinieri

L’uomo, 36 anni, era ubriaco. Sull’auto dei militari ha dato. delle testate a un finestrino. Arrestato, in aula ha negato tutto.

L’uomo è stato condotto in stato d’arresto nel carcere di via Settembrini

L’uomo è stato condotto in stato d’arresto nel carcere di via Settembrini

Ha minacciato il padre brandendo un cacciavite.

Non solo: l’uomo, 36 anni, ha aggredito anche i carabinieri giunti sul posto su richiesta dello stesso padre.

L’episodio è accaduto intorno alle 13.30 del 1° ottobre, quando ai carabinieri di Collagna è giunta la richiesta d’intervento da parte di un uomo che riferiva essere stato aggredito dal figlio che lo minacciava con un cacciavite. Non si trattava di un falso allarme. In effetti, all’arrivo sul posto, i carabinieri di Collagna hanno riscontrato la presenza dell’uomo, identificato in un 36enne che, in evidente stato di manifesta ubriachezza, impugnava un cacciavite e minacciava il genitore.

I tentativi di portare alla ragione l’uomo sono risultati vani, anche a causa delle condizioni di palese alterazione in cui versava il 36enne.

L’uomo, per nulla intimidito, ha inveito contro i carabinieri insultandoli e minacciandoli di morte, arrivando a colpire con una manata uno dei militari sopraggiunti nel tentativo vano di contenere la sua ira.

L’arrivo in ausilio dell’equipaggio radiomobile di Castelnovo Monti, ha consentito ai militari di Collagna di riuscire a bloccare l’uomo che è stato caricato nella vettura militare al cui interno si è lasciato andare ad atti di autolesionismo.

L’ubriaco infatti ha preso a testate una paratia e il finestrino della vettura tanto da causarsi un taglio, poi medicato dai sanitari.

Alla luce dei fatti e di quanto raccolto a carico del trentaseienne quali elementi di presunta responsabilità in ordine al reato di resistenza a pubblico ufficiale, l’uomo è stato arrestato e condotto nelle carceri di Reggio Emilia, dove ha smaltito la sbornia.

Il giovane, assistito dall’avvocato Annalisa Bassi, è comparso ieri mattina in tribunale per la direttissima.

Ha raccontato la propria versione dei fatti negando sia il litigio e le minacce al padre, sia la resistenza a pubblico ufficiale.

Il pubblico ministero ha chiesto l’obbligo di firma quotidiano. La difesa si è opposta alla convalida dell’arresto e ha domandato che non venissero applicate misure cautelari.

Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto l’obbligo di firma tre volte alla settimana.

È stato chiesto un termine a difesa e il prosieguo della direttissima è stato rinviato ad altra data.

s.b.