MATTEO GENOVESI
Cronaca

"Mi ritrovai a marcare Zidane.... Gol? Pochi, ma uno a Gigi Buffon. Nel tempo libero sfreccio in Harley"

Ripercorriamo le parole e i magic moment del neo trainer della Reggiana tra 200 gare in Serie A e quella rovesciata virale

"Mi ritrovai a marcare Zidane.... Gol? Pochi, ma uno a Gigi Buffon. Nel tempo libero sfreccio in Harley"

"Mi ritrovai a marcare Zidane.... Gol? Pochi, ma uno a Gigi Buffon. Nel tempo libero sfreccio in Harley"

Sono passati solo due mesi. Il 19 aprile scorso i riflettori del "Città del Tricolore" illuminavano Tutino ed il Cosenza di William Viali; 0-4 perentorio, le tenebre sui granata, i dubbi sull’operato di Nesta. Tutto cambia in fretta. Figuriamoci nel calcio. E così l’ex laziale dal quasi-esonero si ritrova a Monza e l’allenatore di Vaprio d’Adda (Milano), convinto di restare in Calabria, è approdato a Reggio. Coincidenze. Forse no. Non le uniche in carriera, come vedremo. Classe 1974, difensore centrale di temperamento e personalità, nel periodo d’oro del calcio italiano (fine ‘90-inizio 2000), Viali debutta a 22 anni in serie A: "mi trovai a marcare Zidane all’esordio, allora c’era un livello incredibile". Collezionerà 184 presenze tra Lecce, Venezia, Perugia, Ancona, Fiorentina e Treviso. Cinque le reti, "però ho fatto un gol a Buffon…" (Lecce-Parma 1-2, ndr). La salvezza da capitano del Lecce nel 2000/01 l’impresa da ricordare: "sento ancora i brividi se ripenso a quell’ultima giornata. Vincemmo 2-1 contro la Lazio ancora in corsa per lo scudetto".

Quasi 200 partite di A sul curriculum, una scorciatoia per tanti "colleghi" passati direttamente dal campo a panchine importanti. Non per lui, che inizia in D da Fiorenzuola, la squadra dove aveva iniziato da giocatore. Poi gli Allievi del Parma ed il Piacenza, con cui vince il campionato di Eccellenza e che abbandona dopo due anni (mentre termina il supercorso di Coverciano, con Filippo Inzaghi, Grosso e Cannavaro). "Levo io il problema della mia riconferma dicendo che per me l’esperienza si chiude con questo campionato". Schietto e risoluto, caratteristiche che non perderà. Allena in C dal 2015/16 senza cambiare città, portando il Pro Piacenza alla salvezza (nonostante il 4-0 subito dalla Reggiana di Colombo…si "vendicherà" 8 anni dopo) ai play out. Al SudTirol il primo esonero, salva il Cuneo (ancora play out) e passa al Novara. È però l’esperienza di Cesena che attira le attenzioni dal piano di sopra. Nel giugno 2022 le dimissioni: "il Cesena che ho fatto e costruito è chiaro che non c’è più, dopo due anni e mezzo qui penso sia arrivato il momento giusto per fermarsi". Difesa a 4 con i terzini votati all’attacco, un play fisso in mezzo al campo, 3 giocatori offensivi davanti, "ma non sono un allenatore che si focalizza sui numeri. Voglio una squadra tatticamente elastica. Preferisco tenere il pallone, comandare la partita. Sono ambizioso e pretendo che lo siano anche i giocatori. Mi piace vedere la crescita dei giovani che poi portano entusiasmo in più".

Ci crede il Cosenza, che a novembre 2022 gli apre le porte della cadetteria. Situazione difficile, generale scetticismo, ma passo dopo passo guadagna punti e fiducia. Una delle gare-simbolo è il successo sulla Spal con i calabresi che lasciano l’ultimo posto. Match tesissimo. Al fischio finale la palla sta cadendo nei pressi del tecnico lombardo, che colpisce la sfera in rovesciata come nemmeno da giocatore e il gesto tecnico impazza sul web. "Non pensavo che si fosse vista in tv. Invece i miei ragazzi nello spogliatoio mi mostravano i video, un po’ mi sono vergognato...", racconterà divertito. La salvezza? Ovviamente ai play out. Sembra scontato il prosieguo del riuscito matrimonio, ma Viali, che si definisce "un lupo solitario destinato a fare il capobranco", accusa tutta la tensione accumulata e lascia. Una decisione probabilmente maturata in uno dei tanti viaggi su due ruote: "ho la passione per le Harley Davidson. Mi fa staccare, quando finisco la stagione parto sempre con la mia moto. Ho girato l’Europa, mi basta mettere il casco, la musica all’interno e sono pronto. Mi isola da questo mondo". L’estate scorsa accetta l’offerta dell’Ascoli. Con lui il vice Max Guidetti, ex punta granata (lo seguirà anche a Reggio). Dopo 14 partite, quartultimo, l’esonero. Il 12 marzo, giusto un anno dopo la "rovesciata" contro la Spal, il Cosenza lo richiama. È il primo mister a sfruttare il nuovo regolamento, che consente di allenare due squadre della stessa categoria in un’unica stagione. "Dopo un’impresa straordinaria, che aveva richiesto tantissimo a livello nervoso, ho dovuto staccare. Ho perso un ambiente che mi ha esaltato. La colpa è solo mia, mi fa incazzare il fatto che vi debba riconquistare", l’ammissione di Viali. Riuscirà eccome a ritrovare il feeling. Due sconfitte, poi 8 risultati utili, anche grazie al passaggio alla difesa a tre. La matematica permanenza con due turni d’anticipo. Dove? Ad Ascoli (che retrocederà) battuto 1-0. Il resto è storia recente, con il secondo divorzio dai cosentini. "Purtroppo si è deciso di cambiare. Questa volta non ho scelto, mi sono dovuto adeguare" un passaggio della lettera aperta ai tifosi.

Ora, magari dopo l’ennesimo giro in sella alla Harley, direzione Reggio Emilia.