È la novità politica di queste Regionali. Grazie all’elezione di Paolo Burani infatti il movimento "Verde" manda per la prima volta un rappresentante reggiano nell’assise bolognese, nell’ambito della minicoalizione Alleanza Verdi e Sinistra che nel nostro territorio raccoglie un lusinghiero 5,5%. Un risultato a cui molto hanno contribuito le 1.640 preferenze raccolte da Burani. Dopo i legittimi ringraziamenti agli elettori che lo hanno votato e alle liste che lo hanno sostenuto "che si sono spese senza risparmio in questa campagna elettorale", il neoconsigliere si definisce "grato" per il consenso personale raggiunto: "Mi ha sorpreso – aggiunge parlando col Carlino – ma il lavoro fatto in queste settimane lasciava pensare che stava arrivando qualcosa di grosso per Avs. Dovuto anche al messaggio di unità della nostra lista".
Burani confida: "mi piacerebbe impegnarmi (scelte di De Pascale permettendo, ndr) nella commissione Territorio e Ambiente o in quella delle Politiche per la Salute, lavorando sui temi a noi cari come le sfide del cambiamento climatico che incide anche sulle dinamiche sociali, la buona occupazione e la difesa dei beni pubblici" Con il rilancio di proposte concrete quali "il bosco verde lungo il tracciato della A1". Dopo di che arriva l’analisi del voto:"Non ci sfugge, il dato sull’astensionismo che deve preoccupare chi ha a cuore la buona politica. Non meno sentiti sono i temi dell’inquinamento e del dissesto idrogeologico, su cui l’Emilia-Romagna può e deve compiere una vera e propria rivoluzione. Come consigliere eletto sento – conclude Burani – di dover spendere una parola chiara verso chi mi ha votato, vado in Regione per rappresentare la vostra voce, ma continuerete a vedermi spesso sul territorio, perché sono convinto che solo ascoltando in modo continuo i reggiani, incontrandoli e mantenendo vivo il dialogo che si è instaurato in questi anni possa rafforzarsi la fiducia".
g.g.