Reggio Emilia, 8 ottobre 2021 - Con l’impennata del prezzo dei carburanti, il primo ad aumentare in modo spropositato è il metano. Prezzi alle stelle. Incredulità e tanta rabbia: sono queste le sensazioni di tutti quei consumatori che pensando di fare una scelta sostenibile e di investimento economico sono rimasti fregati. "Si lamentano tutti, gente disperata che ha appena comprato la macchina nuova per risparmiare e poi si ritrova a spendere più di prima. Lavoro qui da 33 anni e non mi è mai successo di assistere a un aumento così vertiginoso. E’ un problema per tutti, se non vendiamo più a rimetterci siamo anche noi dipendenti che rischiamo il posto di lavoro". Queste sono le parole di Klodian Rama, un dipendente del distributore di metano che si trova al Quinzio.
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Ignazio Bauzone, responsabile del distributore, intanto racconta: "Siamo i primi a risentirne, i trend che ci sono adesso dell’aumento della materia prima sono tali per cui ci sono delle dinamiche che vedono un aumento del 60% negli ultimi tre giorni. Il pubblico non è certamente contento, ma come non lo siamo noi". Ad aumentare la rabbia sarà anche l’arrivo delle bollette domestiche che subiranno un’impennata. Il metano è quello che è incrementato di più, in alcuni distributori arriva anche a 2 euro al litro. "Purtroppo sono dinamiche che si muovono giorno per giorno", conclude Bauzone.
La situazione è delicata, una botta che è arrivata tutta d’un colpo, senza un minimo di preavviso. A confermarci il clima di tensione è Valentina Barberi, dipendente del distributore Eurocoop: "Siamo stati fermi per tre anni con lo stesso prezzo e ora nel giro di pochissimo si è quasi raddoppiato. Le persone sono giustamente arrabbiate, dall’oggi al domani i prezzi sono saliti incredibilmente. E’ una situazione di incertezza, non si sa se aumenteranno ancora e di quanto".
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Ad essere colpiti gravemente non sono solo i cittadini ma anche le imprese di trasporto persone e merci. A parlarci di questa problematica è Agnese Crotti, la responsabile provinciale Cna degli autotrasportatori: "Il costo del carburante in Italia è il più elevato in Europa, con il lockdown abbiamo assistito a una diminuzione dei prezzi ma ora con la ripresa del lavoro sono saliti alle stelle – racconta – Il rincaro è arrivato all’improvviso, portando ulteriore sofferenza in un settore che è rimasto fermo per più di un anno e mezzo. Ad aggravare la situazione non è solo l’aumento del carburante ma anche i costi di manutenzione, per esempio i prezzi delle gomme. Spese che la committenza non ritratta e che rimangono così a carico degli autotrasportatori".
Affrontare questi costi in questo momento di ripresa è una dura botta. La portavoce degli autotrasportatori si dice molto preoccupata anche per il futuro di queste imprese: " Questi sbalzi di carburante sono un disincentivo per i giovani che si vogliono lanciare nell’impresa dei trasporti. Valutandone i costi e benefici non vedono un conveniente ritorno economico".