
Ieri l’incontro con i rappresentanti della società bavarese e quelli dei lavoratori
Potrebbe esserci finalmente una vera luce in fondo al tunnel nella complessa vicenda della MetaSystem, dopo l’evaporare progressivo delle offerte made in Cina, arriva il primo atto concreto da parte del fondo tedesco di investimento Certina, che pur con qualche giorno di ritardo rispetto alle attese (il d-day era originariamente previsto per il 31 marzo) ha depositato la proposta per l’acquisizione dell’azienda reggiana che progetta e produce tecnologie per il settore dell’auto e che, al momento, occupa 700 addetti, 450 dei quali proprio in riva al Crostolo.
Anche in virtù di questo l’offerta è stata formalizzata nel quartier generale reggiano dell’azienda alla presenza pure delle organizzazioni sindacali. Nella stessa sede è stato riprogrammato per il 14 aprile l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy per gestire la questione, dopo che quello del 4 era stato annullato dal momento che Certina non aveva dato ancora segni tangibili e concreti del suo interessamento.
Ora che sono arrivati c’è sicuramente più fiducia nell’ambiente aziendale, sia a livello di lavoratori che di rappresentanze sindacali. L’incontro di ieri ha visto riuniti intorno al tavolo i rappresentanti della società finanziaria bavarese, tre commissari giudiziali, il commercialista reggiano Silvio Facco col collega modenese Stefano Zanardi e l’avvocato Stefano Dalla Verità, del foro di Bologna. A rappresentare i lavoratori Simone Vecchi, leader provinciale della Fiom, e il suo omologo Uilm, Jacopo Scialla.
Come sempre avviene in questi casi sul valore dell’offerta c’è il massimo riserbo ma già il solo fatto che sia stata finalmente ufficializzata, rappresenta un importantissimo passo avanti per il futuro di Meta System dopo tanti anni difficili. Tenendo anche conto della dead line del 17 aprile, giorno in cui scadrà il termine per la presentazione del piano industriale di rilancio nell’ambito della procedura di concordato preventivo concesso dal Tribunale di Bologna.
g. g.