Nel primo semestre, le esportazioni dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna hanno superato gli 11 miliardi di euro, -2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023 "a causa del contesto macroeconomico internazionale sfavorevole" e di "una domanda debole di beni di consumo durevoli e semidurevoli", che ha colpito in particolare i settori del sistema casa e moda. Lo segnala il ‘Research department’ di Intesa Sanpaolo, da cui emerge che la meccanica, principale settore distrettuale per export nella regione, ha registrato una contrazione del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, portando la riduzione del primo semestre al 3,9%. Al contrario, il settore agroalimentare ha aumentato l’export del 3,6% nel secondo trimestre, chiudendo il primo semestre con un +6,5%, equivalente a un incremento di 141 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche i settori del sistema casa, pur rimanendo in territorio negativo, attenuano le perdite nel secondo trimestre (-1,3%), chiudendo il semestre con una contrazione del 4%. Si tratta di un miglioramento, emerge dal report, sostenuto in particolare dal distretto dei mobili imbottiti di Forlì, che cresce del 3,4% nel secondo trimestre, e dal rallentamento della contrazione del distretto delle piastrelle di Sassuolo, che ha ridotto la sua flessione al -1,7% rispetto al -7,2% del primo trimestre.
La meccatronica di Reggio Emilia, pur confermandosi primo distretto della regione per export, segna 10,2%, penalizzata dal calo delle vendite verso Germania, Francia e Regno Unito. Il distretto parmense della food machinery mostra un +9,9%: le esportazioni verso il mercato cinese sono più che triplicate. Dopo un "eccezionale" 2023, anche il distretto delle macchine agricole di Reggio Emilia e Modena segna -3,5%. I distretti dei ciclomotori di Bologna e delle macchine per il legno di Rimini calano l’export del 3,3% e 16,2%, penalizzati dalle difficoltà nei principali mercati europei, solo in parte compensate dalla crescita negli Stati Uniti. Ancora, l’alimentare di Parma registra un incremento del 2%, trainato dalle performance positive in Francia, Stati Uniti e Uk. Anche i salumi del modenese crescono, grazie ai risultati negli Stati Uniti e in Belgio, e il distretto parmense dei salumi arriva al +6%, spinto da Stati Uniti e Canada. Il distretto lattiero-caseario parmense dice +37,6%, trainato da Stati Uniti, Germania, Giappone e Cina. Il lattiero-caseario di Reggio Emilia +16%, con un aumento della domanda dagli Stati Uniti e l’apertura di nuove rotte commerciali, come quella verso l’Arabia Saudita. I salumi di Reggio Emilia sono stabili (-1,3%), il distretto dell’ortofrutta romagnola segna +2,6%, sostenuto da Uk e Austria.