DANIELE PETRONE
Cronaca

Massacrato con una spranga e ridotto in fin di vita: sospetti su due vicini di casa

Sarebbe da ricondurre a una lite degenerata, la brutale aggressione avvenuta a Morsiano di Villa Minozzo. La vittima 63enne, con problemi psichici conclamati, non era benvoluto in paese e aveva già avuto diverse discussioni con gli abitanti.

Aggredito in casa e ridotto in fin di vita a Villa Minozzo: è caccia all'aggressore

Aggredito in casa e ridotto in fin di vita a Villa Minozzo: è caccia all'aggressore

Reggio Emilia, 22 giugno 2024 – Sarebbero due vicini di casa i sospettati della brutale aggressione avvenuta ieri sera a Morsiano di Villa Minozzo ai danni di un 63enne ridotto in fin di vita nella sua abitazione. I carabinieri della locale stazione e della compagnia di Castelnovo Monti continuano ad indagare per accertare l’accaduto. L’inchiesta – coordinata dalla procura di Reggio Emilia – è stata aperta con l’ipotesi di reato di lesioni gravissime, ma potrebbe essere riqualificata in tentato omicidio. Tutto dipenderà dalle condizioni dell’uomo che è ricoverato ora in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma.

Stamattina i militari, col supporto del reparto della scientifica del comando provinciale di Reggio Emilia, hanno effettuato un sopralluogo per eseguire tutti i rilievi del caso. Sotto sequestro e presidiata dalle forze dell’ordine l’area attorno all’ex caseificio del paese dove vive la vittima Stefano Daveti, di origine spezzina, che aveva acquistato l’edificio circa otto anni fa per stabilirvisi e vivendo in una situazione come un ‘hippie’, costruendo recinzioni con materiale di recupero e un sentiero che sfociava nel ruscello sottostante dove andava a lavarsi.

La zona dove viveva la vittima dell'aggressione
La zona dove viveva la vittima dell'aggressione

L’uomo, con qualche problema psichico conclamato, non era benvoluto nel piccolo paese dell’Alto Appennino, di neppure 100 abitanti, a causa di diverse intemperanze nel corso degli anni. Aveva già avuto denunce per atti osceni e molestie alla quiete pubblica. Era solito infatti fare rumore per ore e ore, picchiando delle lamiere usate come percussioni. Aveva già avuto numerose discussioni con gli abitanti.

E ieri sera un altro episodio analogo, scaturito da futili motivi. Uno dei vicini di casa ha cominciato a discutere animatamente con lui. I toni si sono scaldati, quando all’improvviso la lite è degenerata. È seguita una colluttazione, col vicino di casa rimasto lievemente ferito.

Il figlio di quest’ultimo sarebbe dunque intervenuto per difenderlo e così, sarebbe andato a casa del 63enne, brandendo una spranga di ferro con la quale lo avrebbe massacrato. La vittima è stata lasciata a terra agonizzante, forse per ore. Sarebbero stati poi gli stessi aggressori, pentiti di quanto commesso, a tornare da lui e chiamare i soccorsi.